L’articolo registra il calo dell’interesse per la destinazione eterna dell’uomo nei nostri contemporanei, anche nei cristiani. Le cause vanno ricercate sia nell’influenza della cultura agnostica sia nell’accentuazione della dimensione temporale dell’esistenza umana sia nella confusione tra la dottrina della Chiesa sui «novissimi» e la sua rappresentazione linguistica e iconica nella pietà popolare del passato. Il rinnovato impegno pubblico dei cristiani può aver avuto l’effetto di concentrare tutti i loro interessi sulla vita presente, facendo dimenticare che l’orientamento escatologico non allontana dalle realtà terrestri ma conferisce loro pienezza di senso. Questa situazione richiede il rinnovamento linguistico e la riproposta pastorale dell’escatologia.
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LA RIMOZIONE DELL’ORIENTAMENTO ESCATOLOGICO
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