Col passare degli anni la personalità di Italo A. Chiusano si staglia sempre più nettamente sui vari settori della letteratura: narrativa, teatro, saggistica. È rimasta un po’ nell’ombra la sua attività poetica. Non è vasta, ma significativa e originale. L’articolo presenta la sua raccolta Preghiere selvatiche. Può considerarsi il Salterio del credente del nostro tempo, solcato com’è da dubbi e lacerazioni, ma anche da certezze e da gioia fiduciosa, da «notti oscure», ma anche da bagliori rassicuranti. Nell’«Anno della fede» esso può essere, per molti pellegrini, un prezioso «vademecum». «Cristo è la pietra angolare della vita». In questa affermazione Chiusano offre la sintesi della sua cristologia. Le parole della fede — «Vieni, Signore» — inondano il pellegrino che confessa di non conoscere «una musica più bella / più dolce e trionfante». L’incontro di Chiusano con Cristo è avvenuto il 15 febbraio 1995.
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LE «PREGHIERE SELVATICHE» DI ITALO A. CHIUSANO

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