La gratitudine è la coscienza di avere ricevuto qualche cosa gratuitamente. Essa non è un’emozione passeggera, ma un’attitudine costante, che suppone la capacità di comprendere i sentimenti degli altri. Un grande ostacolo alla gratitudine è il narcisismo, cioè il culto di sé, con la convinzione che tutto sia dovuto. La norma della reciprocità, che presiede alla gratitudine, può creare un senso di obbligo o, all’opposto, di sospetto sulle intenzioni del donatore; ma l’altruismo deve estendersi anche a coloro che non sanno essere riconoscenti. Accade per la gratitudine come per la psicologia: ha un passato molto lungo, ma una storia molto breve. Il pensiero, la letteratura e soprattutto la religione si occupano da sempre della gratitudine, come di una attitudine che nasce dalla coscienza di aver ricevuto qualche cosa in modo gratuito: uno stato d’animo che si manifesta con azioni o con parole. Un esempio di perfetta gratitudine è la lode che Gesù rivolge al Padre perché ha rivelato i suoi misteri ai piccoli
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LA GRATITUDINE, MOLTO PIÙ CHE UN’EMOZIONE
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