Nel mondo islamico il diritto alla libertà religiosa, e in particolare a convertirsi ad altro credo religioso, è certamente quello meno riconosciuto e tutelato. Nell’islàm, infatti, abbandonare la propria religione è considerato atto di apostasia ed è duramente condannato dalla giurisprudenza islamica. In questo articolo, oltre a trattare delle caratteristiche generali di tale figura giuridica e di quelle similari, come la blasfemia, vengono messi in evidenza gli apporti concettuali dell’islàm progressista in tale delicata materia. Certamente il punto di vista di questi studiosi è minoritario, ma molto significativo, sia perché è aperto al dialogo con altri intellettuali che sostengono la necessità di universalizzare i diritti dell’uomo, sia perché coinvolge direttamente ormai milioni di musulmani che vivono nei Paesi di cultura occidentale.
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APOSTASIA E ISLÀM CONTEMPORANEO. NUOVE TENDENZE SUI DIRITTI DELL’UOMO

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