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ABSTRACT – Da non molto tempo si parla di desecolarizzazione, un termine che vuole descrivere un fatto: il graduale superamento della secolarizzazione. La teoria secolarizzazione, che è tuttora un monolite che domina la cultura occidentale, si fonda sulla tesi secondo la quale i processi di modernizzazione e lo sviluppo delle scienze sperimentali e della tecnologia portano inevitabilmente al sorgere delle società atee o religiosamente neutrali.
Ora, tale teoria, come per primo ha messo a partire dagli anni Novanta del secolo scorso, Peter Ludwig Berger è entrata in crisi sotto la spinta di un maggiore interesse per le varie forme di religione e dell’importanza crescente acquistata dalle problematiche religiose in ambito pubblico.
Questo non vuol dire che, in Occidente, i processi della desecolarizzazione abbiano sopraffatto quelli della secolarizzazione, che restano tuttora tenaci. Si vuol dire però che qualcosa di nuovo o di diverso si va sviluppando nella società secolare, con una certa diffidenza nei riguardi di alcune sue premesse teoriche e di alcuni suoi risultati, tra i quali l’individualismo e l’indifferenza all’etica. E contro la «globalizzazione dell’indifferenza» il Papa non cessa di metterci in guardia.
Il pericolo più grande è costituito dall’evolversi della secolarizzazione in secolarismo, ossia in una forma globale di religione sostitutiva che dovrebbe da sola dare senso alla vita umana e ai suoi impegni: il che avverrebbe se i valori promossi dalla modernità (libertà, emancipazione, progresso, ecc.) si radicalizzassero, ostinandosi a non voler riconoscere i propri limiti.
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THE CRACKS IN SECULARIZATION
Desecularization has recently become a topic of debate. It is a term which aims to describe a fact. Secularization, which is still the monolith that dominates Western culture, is showing cracks and wounds and denounces within the secular city a certain mistrust toward some of its theoretical premises and some of its results, predominant among which are individualism and an indifference to ethics.