
Quando papa Francesco ha pubblicato l’enciclica Laudato si’ (LS), il 24 maggio 2015, ha dato impulso alla dottrina sociale della Chiesa e ha attirato l’attenzione mondiale, perché si trattava di un’enciclica indirizzata non soltanto ai cattolici, ma alle persone del mondo intero.
Fatto inconsueto per un documento papale, Laudato si’ ha ricevuto un’ampia copertura nei media e nel discorso accademico. Di solito pochi documenti ecclesiastici attirano l’attenzione di chi è esterno alla stampa religiosa: neanche i «giornali di riferimento» vanno oltre la notizia della pubblicazione. Con LS è successo qualcosa di diverso. Il tema trattato ha suscitato ampio interesse, e la Sala Stampa vaticana ha incrementato la copertura informativa con una conferenza stampa. Ha contribuito anche la tempestività della pubblicazione, avvenuta appena pochi mesi prima della Conferenza sul clima di Parigi. L’acceso dibattito pubblico sul cambiamento climatico, così come la popolarità di papa Francesco, hanno fatto sì che il documento pontificio fosse posto al centro dell’interesse mondiale.
Quest’anno molte scuole e università dei gesuiti negli Stati Uniti hanno ospitato laboratori e seminari sull’impatto dell’enciclica[1]. Non a caso, sia il contenuto sia la sua recezione hanno attirato l’attenzione anche degli studiosi della comunicazione. Nello spirito di questo impegno, il presente saggio
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