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Il contesto dell’articolo. Nel 1946 Erich Auerbach dà alle stampe la sua opera più celebre: Mimesis. Nel capitolo intitolato «La cicatrice di Ulisse» propone un originale accostamento tra i personaggi biblici e quelli del mondo omerico. A partire da questa intuizione si sono moltiplicati gli studi che hanno messo a confronto la Sacra Scrittura con la letteratura greca, epica e tragica.
Perché l’articolo è importante?
L’articolo offre alcuni cenni sulle figure del mondo omerico e della tragedia greca per mostrare come esse siano dominate da quella forza che è il destino.
Successivamente, l’autore mostra invece come la libertà umana e l’intervento divino trovino proprio nella Bibbia un delicato equilibrio. In particolare viene portato ad esempio il controverso racconto del voto temerario di Iefte, riportato nel libro dei Giudici; un voto che lo «costringerà» a sacrificare la vita della sua unica figlia, mostrando così la libertà dell’uomo nei suoi risvolti più drammatici. Davvero Iefte non ha alternative? Egli è vittima della sua pietà religiosa o del suo desiderio di successo a ogni costo? La sua tragedia risiederebbe nel silenzio di Dio, che non fa nulla per fermare la mano del giudice d’Israele?
A differenza dei personaggi dell’epica e della tragedia greca, dunque, un aspetto che caratterizza fortemente le figure bibliche, al di là di ogni predestinazione, è la libertà di ciascuno di scegliere il bene o il male, cosicché ogni scelta avrà delle ricadute sullo sviluppo del racconto. Ogni individuo è responsabile della scelta tra le proprie opzioni: buono o cattivo, ognuno è libero, anche se all’interno di un disegno divino.
Quali sono le domande che l’articolo affronta?
- Il caos, la casualità e la sventura sono dimensioni presenti anche nella Bibbia?
- La lotta dei personaggi biblici contro un destino avverso e sproporzionato rispetto alle proprie forze e alle proprie colpe li rende nel loro agonismo personaggi tragici?
- È realmente possibile proiettare sulla narrativa biblica la dimensione tragica illustrata nelle opere greche?
- Come possono articolarsi nella Scrittura la libertà umana e l’onnipotenza divina?
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IS HUMAN FREEDOM AN “INVENTION” OF THE BIBLE? Biblical characters between drama and tragedy
The protagonists of Greek tragedy and epic often appear to be victims of forces that are beyond their control or understanding. Are the figures present in the biblical story also determined by fatality and destiny, or are they really free in the narrative plot? Human freedom and divine intervention find a delicate balance in the Bible. The controversial account of Jephthah’s vow (Jg 11:29-40) shows man’s freedom in its most dramatic implications. In this way the Bible helps the reader to think of man as free, not punished by a dark fate, but capable of choosing good or evil, life or death.