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Il contesto dell’articolo. Dopo un lungo periodo di pacificazione e di ripresa economica, il Mozambico è ripiombato nel caos politico e nella povertà. Il rischio è che si rianimi il conflitto che ha già generato nella ex colonia portoghese una sanguinosa guerra civile. In questo contesto, animato da preoccupazioni ma anche da segnali positivi per il futuro, è prevista dal 4 al 6 settembre prossimi la visita di papa Francesco.
Perché l’articolo è importante?
L’articolo di p. Sale sintetizza la storia del Mozambico, fino al 1975 colonia portoghese. Subito dopo l’indipendenza è scoppiata una guerra civile, dentro al contesto della «guerra fredda», tra il partito di Governo (Frelimo) e un movimento armato presente nel Nord del Paese (Renamo), che è durata 16 anni ed è costata la vita a più di un milione di persone. Si è conclusa con un accordo stipulato a Roma il 4 ottobre 1992.
Nonostante i passi fatti nel processo di stabilizzazione nazionale, i due partiti, a partire dal 2012, hanno ripreso a scontrarsi, a vari livelli di intensità e violenza.
Nel saggio si offre anche una sintesi delle prospettive economiche e sociali del Mozambico. La crisi economica è iniziata nel 2016. Inoltre, una grave crisi finanziaria, resa pubblica nell’aprile dello stesso anno, ha portato il Paese al default nel febbraio 2017. Tuttavia, nel medio-lungo periodo il Mozambico ha prospettive di crescita economica incoraggianti, grazie alla scoperta e allo sfruttamento delle proprie ricchezze minerarie.
Infine, nel mese di giugno di quest’anno, per la prima volta, i miliziani dell’Isis hanno rivendicato un attacco nel Nord del Mozambico, uccidendo alcuni militari.
Quali sono le domande che l’articolo affronta?
- In che modo la comunità internazionale e la popolazione civile, in particolare le comunità religiose presenti nel Paese (cristiani, musulmani, animisti), sono chiamate a sostenere il processo di pacificazione nazionale e arginare il rischio di ogni tipo di violenza settaria?
- Quali sono le risorse, non solo economiche, sulle quali il Mozambico può puntare per la sua ripresa?
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MOZAMBIQUE AND THE NATIONAL PACIFICATION PROCESS
Until 1975, Mozambique was a Portuguese colony. Immediately following independence, a civil war broke out between the ruling party (Frelimo) and an armed movement in the north of the Country (Renamo), which lasted 16 years and claimed the lives of more than one million people. It ended with an agreement signed in Rome on October 4, 1992. After a long period of pacification and economic recovery, the country has plunged back into political chaos and poverty. The national peace process must therefore be supported by the international community. Pope Francis’ visit to Mozambique will certainly give new strength to all those men of good will who want to commit themselves to unity, development and peace.