|
ABSTRACT – Il 9 febbraio 2017, in occasione della pubblicazione del numero 4.000 de La Civiltà Cattolica, papa Francesco ricevette in udienza i gesuiti che vi lavorano. In quell’occasione propose ai «lavoratori» – e non, specificò, agli «intellettuali» – de La Civiltà Cattolica tre parole guida per animare una rivista davvero «cattolica»: inquietudine, incompletezza e immaginazione.
L’anno scorso è apparso un volume, dal titolo Solo l’inquietudine dà pace, nel quale giornalisti di diversa estrazione culturale hanno voluto riflettere su tali parole. Perché quelle parole e quel discorso hanno suscitato tanta attenzione? E da dove provengono?
È la spiritualità di sant’Ignazio la fonte a cui si abbevera l’inquietudine di Francesco, il suo pensiero incompleto – che è un modo per definire il discernimento – e l’immaginazione di «soluzioni creative» ai problemi attuali. Ricordare questa fonte apre una finestra per intravedere – prendendone coscienza – che in questi 6 anni del pontificato di Francesco stiamo vivendo la sintesi dei suoi 40 anni di guida pastorale: 20 come superiore gesuita e 20 come vescovo.
Alla fine della sua Introduzione al libro il curatore, Riccardo Cristiano, afferma: «Dunque siamo davanti a un discorso (quello di papa Francesco) epocale e globale […] che indica la strada per dare finalmente un’anima alla globalizzazione».
«Dare un’anima» significa dare vita, fecondità e Spirito. Le tre «I» – inquietudine, incompletezza e immaginazione –, così come i quattro princìpi di Francesco che conosciamo attraverso la loro formulazione nell’Evangelii gaudium, fanno parte del metodo del Papa: sono i criteri che «ispirano» il lavoro di condurre i processi. Papa Francesco fa molte cose, ed è una persona che passa facendo il bene. Ma una cosa che egli fa molto bene è «ispirare». Francesco non ispira soltanto idee, ma gesti che incarnano i criteri del Vangelo nella vita della gente. Ecco dunque una quarta «I»: ispirazione.
***
RESTLESSNESS, INCOMPLETENESS, IMAGINATION
On February 9, 2017, on the occasion of the publication of the 4,000th edition of La Civiltà Cattolica, Pope Francis held an audience to receive the Jesuits who work for the magazine. On the occasion he proposed to La Civiltà Cattolica and its “workers” – not its “intellectuals,” as he specified – three guiding words to enliven a truly “Catholic” magazine: restlessness, incompleteness and imagination. Last year, a volume appeared, entitled Solo l’inquietudine dà pace (Only Restlessness Brings Peace), with which journalists of different cultural backgrounds sought to reflect on these words. Why did these words and his speech raise so much attention? And where do they come from? Francis’ restlessness, his incomplete thought – which is a way to define discernment – and his imagination of “creative solutions” about current problems, are sourced from the spirituality of St. Ignatius.