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Nel 2019 un ricercatore russo scriveva, a proposito delle relazioni tra l’India e la Russia, che la collaborazione strategica tra i due Paesi si può riassumere in due parole: energia e armamento. E nonostante questa delimitazione e altre distinzioni, anche dal punto di vista strategico, le relazioni bilaterali si sono rivelate piuttosto persistenti, anche contro difficoltà interne ed esterne, a cominciare dall’instabilità e dalla debolezza della Russia negli anni Novanta fino alle attuali sanzioni statunitensi, che sono divenute un problema sia per Mosca sia per Nuova Delhi.
Il test più importante per verificare le relazioni tra l’India e la Russia è la guerra in Ucraina e l’atteggiamento dell’India verso di essa. L’Occidente ha sperato che Nuova Delhi si schierasse dalla sua parte contro la Russia. Ma le cose sono andate in maniera diversa. L’India naturalmente non vede di buon occhio la guerra in Ucraina, ma si rifiuta di condannare la Russia.
Se si guarda alla storia delle relazioni tra i due Paesi, e anche alla loro situazione attuale, non meraviglia il fatto che Nuova Delhi opponga una certa resistenza alla pressione a unirsi alle sanzioni occidentali contro la Russia. Se si vuole riassumere la situazione in maniera più concisa, si può definire la posizione dell’India con le parole del canale televisivo indiano Wion (Word is One News): «Si deve abbandonare un partner affidabile per cadere nelle mani di un altro inattendibile?».
A nostro avviso, nell’odierno conflitto in Ucraina l’India vuole conservare una sua indipendenza, e non intende essere sfruttata da una parte sola per gli scopi di questa. Si rifiuta di piegarsi a ciò che la spinge a unirsi all’alleanza occidentale, che in pratica rappresenta una parte in causa nella guerra attuale.
Proprio come la Russia che, nonostante l’«alleanza strategica» raggiunta negli ultimi tempi con la Cina, non si è mai schierata unilateralmente con la Cina contro l’India, e questo è avvenuto anche durante la guerra tra l’India e la Cina nell’ottobre del 1962, nonostante la pressione dei cinesi…