Seppure in modo differente, il poeta e il sacerdote sono ministri della parola: della Parola di Dio, l’uno; della parola umana, l’altro. Hanno qualcosa da dirsi? L’articolo, cogliendo l’occasione dell’Anno sacerdotale, prova a rispondere a questa domanda. Il poeta aiuta il sacerdote a comprendere quanto egli sia chiamato a parlare con parole che colpiscono il cuore dell’uomo. D’altra parte, il sacerdote aiuta il poeta a comprendere meglio il significato profondo della parola poetica, a comprenderne lo sconfinamento, la nostalgia trascendente e la tensione «verso la trasfigurazione definitiva di ogni realtà». Il paradigma è l’efficace parola della consacrazione eucaristica che rende presente ciò di cui parla.
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IL PRETE COME «POETA». Riflessioni sul «ministero della parola» e l’«arte pastorale»
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