Le elezioni in Francia si susseguono e, nonostante le apparenze, non si assomigliano. Certo, è stato eletto lo stesso presidente del 2017: Emmanuel Macron. Contro la stessa avversaria: Marine Le Pen. E con un divario altrettanto significativo: 58,5% contro il 41,5% al secondo turno (66% vs 34% nel 2017).
Tuttavia, l’elezione si è svolta in un clima completamente diverso e il contesto è cambiato molto in questi cinque anni. La sua influenza sul futuro dell’Unione europea non può essere sottovalutata, in quanto una vittoria della sfidante avrebbe avuto forti conseguenze, da questo punto di vista, anche per altre democrazie del mondo occidentale.
Sul fronte comune, si potrebbe notare l’impatto della crisi del Covid-19, con il nucleo fortemente ideologico dei no vax che ha attraversato tutti gli strati sociali; la nuova realtà mediatica, segnata dalla crescente influenza dei social media – e dei media ad alto contenuto ideologico, come alcuni canali televisivi –, nei quali si moltiplicano bolle di informazioni distorte e fake news, isolando gli elettori da una base comune di informazioni; l’esaurimento della spinta dei partiti tradizionali e, soprattutto, del loro programma di base (la socialdemocrazia o l’ideologia conservatrice classica); lo scoppio della guerra in Ucraina, che ha rafforzato la statura del Presidente e gli ha permesso di ritardare il suo ingresso effettivo in campagna elettorale; il peso sempre più importante del fattore personale su quello programmatico o partitico; e l’aumento delle preoccupazioni ecologiche legate al cambiamento climatico.
Si può aggiungere anche un tema che è diventato dominante nelle ultime settimane di campagna elettorale: l’erosione del potere d’acquisto a causa della crescente inflazione.
Per quanto riguarda ciò che è specifico della Francia, si possono notare altri fenomeni…
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PRESIDENT MACRON, FRANCE AND EUROPE
In France, Emmanuel Macron has been re-elected president for a second five-year term. Although he beat Marine Le Pen -the same rival as in 2017-, in the second round, the situation was different. The discontent felt by the electorate is deeper and, in world characterized by populism, the opponents – both from the extreme right and the extreme left – are clearly in the majority. The country appears very fragile and divided. The «archipelagelisation» of society makes public debate more difficult, while the parties are weak. Questions of identity, centred on foreigners, tend to prevail over ecological issues, which are particularly important among the younger generation. Those opposed to the European Union are more numerous than ever, which is also a cause for concern for other European countries. The challenge that awaits the «new» President is even more difficult than in 2017.