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Chi apre la Bibbia si trova subito di fronte alla creazione primordiale: «In principio Dio creò il cielo e la terra» (Gen 1,1). Il creatore di tutte le cose non si è limitato alla terra, ma ha pensato all’intero cosmo. Prima che il mondo nascesse, c’era «follia e caos», secondo la traduzione che Martin Buber ha dato dell’espressione ebraica tohu wa-bohu.
Si potrebbe quindi pensare che tutto ciò che è venuto dopo sia ben ordinato e comprensibile. Chi guarda il cielo stellato può convincersi dell’ordine di tutte le cose: ogni pianeta è al suo posto, molte stelle hanno un nome. Nella Genesi si legge: «Così furono portati a compimento il cielo e la terra e tutte le loro schiere» (Gen 2,1). Ma l’idea che il cosmo sia ordinato è giusta? Il caos è stato davvero superato?
Mentre la mitologia greca si basa sul concetto che qualcosa di nuovo può nascere solo dalla materia – non importa quanto essa possa essere caotica –, nella teologia paleocristiana, in contrasto con tale concezione, si è imposto il concetto, e quindi l’idea, di una creatio ex nihilo («creazione dal nulla»).
Ciò diventa chiaro già nel secondo libro dei Maccabei: «Contempla il cielo e la terra, osserva quanto vi è in essi e sappi che Dio li ha fatti non da cose preesistenti; tale è anche l’origine del genere umano» (2 Mac 7,28). A fare qualcosa di completamente nuovo non da un qualcosa di preesistente – questa sarebbe la traduzione letterale del «nulla» – è predestinata solo la mano creatrice di Dio. Nessuno può creare qualcosa di nuovo dal nulla. La teologia cristiana esalta l’idea della creazione, e fin dall’inizio Dio ha visto in Cristo la gloria della nuova creazione (cfr Rm 8,18-23).
Il creatore
Le due idee, secondo cui ciò che è stato fatto è sorto dal nulla o invece da una materia primordiale, sembrano essere antitetiche, ma lo sono davvero?
Nella sua filosofia dell’immagine, Lambert Wiesing mette in risalto i presupposti da cui possono derivare le conoscenze quando si tramandano i miti o quando invece…
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GOD, THE ARTIST AND THE CREATIVE SPIRIT. Myths in the Bible, poetry and drama
The biblical account of creation describes man as the one entrusted with the task of taking care of the entire existence of creation. In doing so, he himself becomes a free creative spirit, i.e. an artist, and comes to be a kind of partner for God. God, the artist and their creation are two sides of the same coin. This creative spirit can also be found in art, music and philosophy, through the figures of Beuys, Wagner and Nietzsche.