Il fenomeno migratorio dei cristiani da circa 50 anni coinvolge quasi tutti i Paesi del Medio Oriente, in particolare Palestina, Libano, Siria, Egitto e in questi ultimi tempi, in modo preoccupante, Iraq. Verso la fine dell’Impero ottomano, nel 1914, i cristiani erano circa il 24% della popolazione: oggi in Vicino Oriente i cristiani residenti non raggiungono il 5%. In particolare, la situazione è diventata insostenibile per i cristiani iracheni a motivo delle lotte intestine fra i musulmani e per l’affermarsi nel Paese di un fondamentalismo islamico sempre più aggressivo e violento contro le minoranze cristiane. L’articolo cerca di fare il punto sulla situazione e di dare voce alla protesta accorata dei responsabili religiosi di queste comunità perseguitate. Il mondo occidentale in genere tace, perché non intende crearsi nuovi nemici e vuole difendere l’approvvigionamento del petrolio.
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I CRISTIANI IN IRAQ
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