L’articolo prende in esame tre recenti pamphlet di C. A. Viano, P. Odifreddi e C. Hitchens che, con metodo differente ma con unico stile di irrisione e disprezzo, si propongono come attacco violento alla religione e specialmente alla Chiesa, alla sua dottrina e agli uomini che la rappresentano. Il loro approccio ai testi biblici, sguarnito com’è degli strumenti della filologia, della critica testuale, della storia e della lingua dell’Oriente antico, trasforma le presuntuose argomentazioni degli autori in mostra inconsapevole di ignoranza e in racconti di favole. All’opposto, autori come R. Debray, L. Terry, A. Comte-Sponville, M. Gauchet si muovono piuttosto nell’ambito di un agnosticismo prudente, che dimostra un’alta considerazione per la fede cristiana.
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