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Basta dare un’occhiata ai media e all’attualità per constatare che in questo XXI secolo il virus del populismo si è ampiamente diffuso e che si è ambientato praticamente in tutti gli angoli del Pianeta.
Suscita conflitti, sventola bandiere, insidia istituzioni. Destabilizza governi e dà fiato a ridicoli complottismi. Alligna indifferentemente in gruppi di destra e di sinistra, viene appoggiato da progressisti, da nazionalisti e da conservatori al servizio di cause in apparenza nobili e giuste, e in altri casi per fomentare l’astio, la sete di vendetta e il malcontento.
È presente nei governi, nei parlamenti e, ovviamente, nelle reti sociali, giganteggia nei talk show televisivi, siede a tavola nelle nostre case e trova nell’overdose di informazione e nella sfera emotiva un ideale luogo di incubazione.
Purtroppo, questo contagioso fenomeno che polarizza e divide non è confinato all’arena politica, ma può contaminare altre dimensioni della nostra esistenza, compresa l’appartenenza alla Chiesa. Millanta soluzioni facili a problemi difficili. Non trova origine nell’ecosistema che lo nutre, e per sua natura si radica nella povertà di pensiero, che impedisce ai soggetti e alle comunità di comprendere tutta la complessità del reale.
Per rappresentarlo con un’immagine semplice, è come se tutti si muovessero nell’oscurità della notte tenendo accesi soltanto i fari anabbaglianti ed esponendosi così a reazioni repentine ed emotive, quando invece dovrebbero mantenere anzitutto una visione della realtà quanto più possibile profonda, nitida e ampia.
Poiché il problema si è ormai generalizzato, è opportuno mettere a fuoco la Chiesa e chiederci se questo male in effetti sia presente anche tra i cristiani, vale a dire domandarci come questo fenomeno, che riguarda la nostra relazione con la verità, influisca sulla vita, sul comportamento e sull’appartenenza ecclesiale.
In altre parole, nell’ambiente cristiano, o quantomeno in qualche sua parte, ci sono indizi di populismo? Esiste un populismo nella Chiesa, così come lo si riscontra nella dimensione politica?