|
All’età di 87 anni, è morto lo scrittore Elie Wiesel. Aveva vissuto la notte dell’orrore nel campo di concentramento di Auschwitz e aveva atteso dieci anni prima di raccontarla. Poi non ha più smesso di farlo.
Il suo primo libro, La notte, è un gioiello letterario, nato dalla sofferenza vissuta, meditata, mai del tutto accettata. Esso ha fatto scoprire all’Occidente l’orrore della Shoah («perché il mondo non vada perduto») e rimane il libro più significativo della vita di Wiesel, nonostante le sue numerose successive pubblicazioni.
I temi principali de La notte sono interpretati in quest’articolo nella prospettiva del silenzio di Dio, che distrugge ogni certezza, umilia la fede, sconvolge la mente: una realtà che non è martirio solo del credente, ma di tutto il popolo di Israele.