Partendo dall’esempio di due antiquari che aumentano alternativamente in modo fittizio il valore di uno stesso oggetto, l’Autore — economista — analizza le contraddizioni della Borsa, con le caratteristiche opposte per i suoi due attori: è esuberante per lo speculatore e razionale per l’investitore. Il primo cerca di indovinare l’evoluzione dei prezzi, il secondo scommette sulle possibili tendenze del mercato. Egli esamina poi i rischi che minacciano la salute finanziaria e possono provocare terremoti borsistici; per concludere con notazioni etiche, da cui l’attività finanziaria, come tutte le attività umane, non può prescindere.
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