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ABSTRACT – Le inchieste sulla religiosità del mondo giovanile in Italia sono ormai numerose, anche in vista della Assemblea ordinaria del Sinodo dei Vescovi, in programma per il 2018 e dedicata a «I giovani, la fede e il discernimento vocazionale». Uno dei più noti sociologi religiosi italiani, il torinese Franco Garelli, ha affrontato il tema dei giovani nell’ultimo libro, scritto in collaborazione con altri studiosi, Piccoli atei crescono. Davvero una generazione senza Dio? Si tratta di una ricerca complessa compiuta nel 2015 su 1.450 giovani di età tra i 18 e i 29 anni. Il risultato è molto articolato. Una delle conclusioni della ricerca è proprio che la realtà religiosa giovanile è assai più complessa di quanto spesso si sostiene.
Lo studio rivela l’accettazione di una società ormai pluralistica dal punto di vista religioso, l’aumento del numero dei non credenti, ma anche di giovani che mantengono un legame con il cattolicesimo nel quale sono stati educati. Molti di essi esprimono un giudizio severo sulla Chiesa, anche se pochi conservano un ricordo negativo dell’educazione religiosa ricevuta.
Non più di un quarto dei giovani italiani dichiara di essere estraneo alla categoria della spiritualità, vista come una specie di zona intermedia tra quanti negano Dio e quanti invece si riconoscono in una realtà trascendente. In ogni caso, contrariamente a molti luoghi comuni, quasi il 70% dei giovani ritiene che credere in Dio e avere una fede religiosa siano atteggiamenti plausibili anche nella società contemporanea e in un contesto di secolarizzazione.
In definitiva, per ricongiungerci al titolo provocatorio del libro di Garelli, possiamo affermare che la maggioranza dei giovani non ha ereditato l’ateismo o l’indifferenza dal proprio nucleo familiare. Si tratta infatti per lo più di figli di genitori di cultura cattolica, che hanno alle spalle periodi più o meno intensi di presenza negli ambienti ecclesiali. Prevale quindi una negazione di Dio dovuta più alla rottura di una tradizione che a «ragioni di nascita»; più all’uscita da un iter di formazione religiosa che alla sua assenza.
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IS THE NUMBER OF YOUNG ITALIAN ATHEISTS INCREASING?
In preparation of the forthcoming Synod of Bishops, 2018, we present certain results from research carried out by Franco Garelli on the religiousness of young people between 18 and 29 years. The study reveals the acceptance of a now-pluralistic society from a religious point of view, the increase in the number of non-believers, but also of young people who maintain a bond with Catholicism in which they have been educated. Many of them express a severe judgment of the Church, though few retain a negative memory of the religious education received. A new area to explore is that of «spirituality»: a kind of intermediate area between those who deny God and those who are recognized in a transcendent reality.