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Vincitore di tre premi Oscar (miglior film, migliore attrice non protagonista, migliore sceneggiatura non originale), 12 anni schiavo, opera del regista britannico Steve McQueen, narra la storia vera di un uomo afroamericano, nato libero in uno Stato americano del Nord, sposato e padre di due bambini, che viene catturato con l’inganno, privato della sua identità e venduto come schiavo in uno Stato del Sud. Dopo 12 anni vissuti da schiavo, sotto diversi padroni, riesce a recuperare la libertà nel 1853. Scrive un libro di memorie, che viene pubblicato l’anno successivo. Partecipa attivamente al dibattito sull’abolizione della schiavitù, nel quale si confrontano mentalità contrapposte. Il film segue passo passo il racconto del libro e traduce in immagini la testimonianza viva sulle condizioni inumane nelle quali vivevano gli schiavi nelle piantagioni della Louisiana. Ma se la schiavitù rende intollerabili le condizioni di vita, ancora più intollerabile è la mentalità sulla quale si basava lo schiavismo. Si tratta di una vera e propria schiavitù interiore, che non è stata ancora del tutto cancellata dalla faccia della terra.