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«Il vero compito della fede è quello di portare nella sfera pubblica ciò che le è proprio: il Dio che giudica e soffre, pone limiti e criteri, dona vita e richiama a sé, perché è Dio la vera realtà, il fondamento di ogni realtà» (p. 43). Lo scrive don Nicola Soldo – docente di Antropologia teologica all’Istituto Teologico di Basilicata e alla Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, sezione san Luigi – in questo libro dedicato a Joseph Ratzinger.
Chi volesse oggi scrivere «una Einführung, una manuductio – spiega il vescovo di Novara, Franco Giulio Brambilla, nella Prefazione – all’opera e al pensiero di Joseph Ratzinger, si porrebbe nella scomoda posizione di trovarsi dinanzi a una produzione variegata di percorsi tematici e di stili teologici». E prosegue: «Del resto il giovane e già affermato teologo bavarese a soli cinquant’anni fu nominato Arcivescovo di Monaco, e pochi mesi dopo Paolo VI lo elevava alla dignità cardinalizia, con un Concistoro per solo quattro porporati.
È noto che dopo la nomina a Vescovo, e ancor più nella posizione di Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede dal 1981, l’attività di studio e di riflessione teologica si ridusse di molto, per quanto il giovanissimo porporato si sentisse portato a non smettere di penetrare sempre da capo il mistero cristiano. Il fatto però che lo stesso Professor Ratzinger pubblicasse una Einführung in das Christentum (1968), che riproduceva il corso del Sommersemester 1967 (a 40 anni!) all’Università di Tubinga, arrivando in un solo anno alla tiratura di 45 mila copie, ci incoraggia a riprendere lo stesso termine per definire il tentativo di ricostruzione del cuore del pensiero di J. Ratzinger – Benedetto XVI che si trova nel piccolo, ma intenso volume […] di don Nicola Soldo» (p. 5).
La conclusione critica del saggio delinea tra l’altro un profilo di svolgimento. «Alla fine del nostro itinerario – scrive l’A. – emerge chiaramente che una teologia articolata sul fondamento di una ragione creatrice come amore e verità, presupposto della ragionevolezza della struttura del mondo, merita una riflessione nelle sue conseguenze. […] Ne segue che la dimensione “economica” o storico-salvifica della vita e dell’azione di Cristo rinvia necessariamente alla sua dimensione ontologica e metafisica. In questo orizzonte solo può comprendersi la visione di uomo che ha elaborato J. Ratzinger/Benedetto XVI: è la verità di Cristo che si rivela in Cristo a fondamento della verità dell’uomo» (pp. 127 s).
A questo punto si illumina il tentativo di ricostruzione disegnato da don Soldo. Scrive Brambilla: «La prima parte del presente saggio percorre tale circolarità in modo genetico, partendo dall’atto della fede che si lascia interrogare dal lógos della creazione e della salvezza; la seconda metà del contributo ritrascrive in modo sistematico il circolo virtuoso partendo dal lógos come ragione creatrice che diventa fondamento “esterno” (ma non estrinseco) della storia della salvezza, in cui si instaura il rapporto “interno” con l’umanità nell’incarnazione e nella vicenda storica di Cristo» (p. 10).