
«Di qualunque cosa parli nella sua storia e nella sua lingua, il narratore deve reinventare il mondo intero, ricrearlo un’altra volta da zero, e per farlo ha bisogno di poco: l’attenzione di lettori e ascoltatori, e il silenzio in cui prendere a parlare, a raccontare, a scrivere»[1].
Attenzione e silenzio sono i requisiti primi della vita spirituale, i fondamentali presupposti per vivere un incontro profondo e personale con l’Altro. Colpisce ritrovare queste attitudini umane semplici, e sempre da esercitare e recuperare quando si sono perse, nella descrizione che uno scrittore offre ai suoi lettori del passaggio alchemico che porta alla creazione di una pagina di letteratura.
Di Christoph Ransmayr, scrittore austriaco classe 1954, autore di numerosi romanzi e saggi tradotti in più di 30 lingue, la casa editrice «L’orma» ha pubblicato nel 2023 L’inchino del gigante. Cinque brevi libri di viaggi e metamorfosi, libro eterodosso, divergente, singolare, occasionato perché occasionale. Difficile darne conto in una sintesi complessiva, visto che questo libro nasce dall’unione di cinque brevi libri che sono stati pubblicati separatamente in un ampio arco di tempo, che abbraccia quasi trent’anni di scrittura e di vita dell’autore, dal più antico La terza aria o Un palco sul mare del 1997 fino al più recente Farmaco contro la mortalità. Tre storie per dire grazie,del 2019.
La coprtina di "L’inchino del gigante" di Christoph Ransmayr.
Scrittura ibrida, che oscilla di volta in volta fra il tono del diario di viaggio, il racconto, la pagina autobiografica, il saggio letterario, il manuale di scrittura creativa. Trova nella cadenza intima della chiacchierata la sua cifra più propria. La quasi totalità delle sezioni che compongono quest’opera nasce infatti nel contesto di incontri letterari, per la consegna di premi, giubilei, conferenze o eventi ai margini del mondo delle lettere. Da qui la scelta dell’autore di indicare per alcuni di questi discorsi il luogo in cui vennero pronunciati e ascoltati la prima volta, piuttosto che l’annotazione della pagina del giornale in cui ne venne riportata la trascrizione, oppure la pagina della rivista che ne fu l’approdo secondo.
Ransmayr parla di viaggi, di incontri, di libri, della propria vita; e se la brevità di questi interventi rende difficile l’esposizione sistematica di un ragionamento, la varietà delle occasioni e l’ampiezza dell’arco temporale permettono di entrare in contatto con alcuni punti consistenti della sua riflessione, sulla letteratura in primis, e poi sulla funzione della letteratura in relazione con il mondo.
Metamorfosi
Una parola ricorrente nei
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