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Insegnare religione cattolica a scuola ha i tratti di una missione specifica e, come ogni carisma che si rispetti, non può fare a meno di una robusta preparazione e di un attento «ascolto del tempo» (auditus temporis). Tra cattedra e vita, social e voti, due giovani insegnanti a servizio della diocesi di Roma ci invitano a prendere parte alle loro lezioni: si parla di Dottrina sociale della Chiesa, e le parole utilizzate nella spiegazione vengono tolte di bocca a papa Francesco.
Ecologia, economia, pace, lavoro, immigrazione, scuola, donna, kerygma: queste sono soltanto alcune delle parole che appaiono e si rincorrono nel profondo magistero con il quale il Papa invita continuamente il mondo a rinnovarsi alla luce del Vangelo. Ma come farle capire ai ragazzi? E, soprattutto, come parlarne a scuola, facendone brillare la profonda interconnessione con le altre discipline e con quanto accade nella nostra società?
Questi sono compiti urgenti, e gli eventi sociali che si dispiegano sotto i nostri occhi ci fanno capire che è sempre più necessario impegnarsi con cuore, mani e mente per far sì che il soffio dello Spirito creatore e rinnovatore trovi accoglienza nella città degli uomini.
Consapevoli di questo monito, Andrea Avellino e Rocco Salemme ci parlano in questo libro di 10 parole fondamentali per la Dottrina sociale della Chiesa, utilizzando lo stesso linguaggio e gli stessi strumenti che caratterizzano le loro lezioni di religione.
Si tratta, infatti, di un libro che ha visto la luce tra i banchi di scuola, nato proprio dall’ascolto di ciò che tanto i docenti sperano (ma, nel contempo, temono!): le domande degli alunni. Tenuti saldi i riferimenti magisteriali, l’attualità e la valorizzazione di non scontati collegamenti interdisciplinari s’intrecciano, giungendo a comporre una spiegazione prêt-à-porter, capace di incuriosire menti e cuori giovani, fuori e dentro le aule scolastiche.
Inoltre, le tematiche selezionate e i risvolti che gli autori mettono in luce tra le righe focalizzano l’attenzione sull’«ultima arrivata» nella scuola italiana: la disciplina dell’educazione civica, dimostrando che anche l’insegnamento della religione cattolica (Irc) ha più di qualcosa da dire in merito, contribuendo a pieno titolo alla formazione di cittadini responsabili, grazie ai valori evangelici, che hanno fecondato, animano e sempre rinnovano la Costituzione italiana.
Dalla trattazione di ciascuno dei 10 capitoli del libro, infatti, emerge con chiara consapevolezza il ruolo proattivo che il cristianesimo può giocare a beneficio della collettività, partendo dalle emergenze che stringono i fratelli più piccoli, sino a tematizzare una valutazione evangelica e schietta dei processi decisionali messi in atto nella Chiesa e nello Stato.
Inoltre, alla trattazione sintetica di ciascun tema, riportata nel sussidio cartaceo, digitalmente si accompagnano compiti di realtà e proposte di verifica che mirano a consolidare il raggiungimento degli specifici obiettivi di apprendimento: tutto ciò prende corpo nelle estensioni online del testo, laddove vengono anche esposti argomenti, tempi e modalità di spiegazione, a mo’ di coronamento dell’intento ad ampio raggio pedagogico che l’opera mai abbandona.
È una proposta che nasce in seno all’esperienza diretta dell’insegnamento della religione cattolica, ma che è rivolta anche a formatori, educatori e catechisti che intendono far scoprire ai loro giovani la portata dei «segni che accompagnano i nostri tempi» (cfr Mt 16,3) e la sempre rinnovata attualità del pensiero sociale della Chiesa.
Perché, in fondo, «in un mondo come quello che stiamo vivendo, in cui ci si ostina a voler porre muri, è importante vivere in prima persona il magistero che papa Francesco sta perseguendo: l’essere tutti fratelli comincia dall’educazione, fondamento per una società più giusta ed equa, più solidale e migliore» (dalla prefazione di Andrea Monda).