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Questo libro è la storia dell’Aids in Africa e di alcuni volenterosi che, come scrive l’autore, lo hanno affrontato creando il programma Dream (Drug Resource Enhancement against AIDS and Malnutrition), che esprime la volontà di garantire il diritto alla salute, contrastare l’Aids e la malnutrizione in Africa. Negli anni, grazie alla sua efficacia e ai risultati raggiunti, Dream ha assunto il significato più ampio di Disease Relief through Excellent and Advanced Means, ossia «liberazione dalle malattie attraverso mezzi avanzati ed eccellenti», trasformandosi in un programma di salute globale per l’Africa.
«Cos’altro se non medicine e senso dell’umano?»: è uno dei commenti dell’autore «Ciò è dovuto alle iniziative di quanti – donne e uomini compassionevoli, cooperanti idealisti, patrioti africani, attivisti sieropositivi, intellettuali anticonformisti, medici decisi a fare pienamente il loro mestiere – non accettavano il dominante pensiero afro-pessimista e osavano andare oltre il pensiero unico della prevenzione» (p. 240).
Il libro si sofferma a lungo sul problema complesso della nascita e l’esplosione dell’Aids e su quali siano state le reazioni dell’Occidente, impaurito e rassicurato dalle soluzioni trovate a metà degli anni Novanta: se non si era giunti a un vaccino, si riusciva a «ridurre» le conseguenze del morbo, evitando la morte. Questo per il mondo ricco. E Per l’Africa si pensò solo alla prevenzione, condannando alla morte milioni di esseri umani.
In queste pagine c’è la storia della battaglia condotta dalla Comunità di Sant’Egidio perché chi era nato a Sud dell’equatore potesse sognare di avere un destino simile a quello del resto dell’umanità. Troppo ambizioso pensare di offrire agli africani le stesse cure del mondo ricco?
«Nato nel 1968 – scrive Morozzo –, Sant’Egidio aveva qualcosa dell’utopia espressa dal Maggio francese: Soyez réalistes, demandez l’impossible». Il libro narra questa storia complessa. Oggi Dream è presente in molti Paesi africani e il suo protocollo è inserito nelle linee del loro sistema sanitario. L’accesso universale alle terapie è stato raggiunto a livello internazionale intorno al 2015. La Prefazione di Jeffrey Sachs arricchisce questa storia, mostrando come si sia invertita la rotta, nel nome della necessità di salvare il numero più alto possibile di vite.