fbpx

Seguici su:

Carrello Accedi Iscriviti alla newsletter
Menu

Attualità

  • Politica
  • Diritti
  • Economia
  • Ecologia
  • Mondo

Pontificato

  • Conversazioni
  • Magistero
  • Viaggi apostolici

Cultura e Società

  • Letteratura
  • Storia
  • Filosofia
  • Psicologia
  • Sociologia
  • Cinema
  • Arte
  • Musica
  • Media
  • Teatro

Scienza e Tecnologia

  • Fisica
  • Astronomia
  • Genetica
  • Intelligenza artificiale

Eventi

  • Conferenze
  • Presentazioni

Chiesa e Spiritualità

  • Bibbia
  • Dialogo interreligioso
  • Diritto canonico
  • Vita spirituale
  • Teologia
  • Santi
  • Patristica
  • Liturgia
  • Pastorale
  • Storie

Edizioni internazionali

RIVISTA CULTURALE DELLA COMPAGNIA DI GESÙ, FONDATA NEL 1850
Shop
Search
  • Attualità
  • Chiesa e spiritualità
  • Cultura e società
  • Scienza e tecnologia
  • Pontificato
  1. Homepage
  2. Libri
  3. Il caso Rembrandt
Libri
Il caso Rembrandt di Marco Testi

Il caso Rembrandt

Quaderno 4048 - pag. 412 - 413

14 Febbraio 2019


Qual è il rapporto tra la creazione artistica e la morale? E tra arte e fede? A queste domande cerca di rispondere, peraltro senza mai ergersi a giudice supremo, uno dei più importanti esperti di cultura dei nostri tempi, Tzvetan Todorov, con la sua opera Il caso Rembrandt.

Lo scrittore, che approfondisce da molti anni il rapporto tra arte, letteratura e cultura in alcune epoche, parte, per rispondere a tali quesiti, dal famoso pittore olandese. Che cosa c’entra Rembrandt con il bene e il male, si chiede lo studioso? Molto, perché il grande pittore ha dovuto rinunciare a una parte di sé, non per capriccio, ma perché la conoscenza e la missione dell’artista si concretizzano solo attraverso la sua opera.

Una certa apparente noncuranza di Rembrandt – per la precisione, Rembrandt Harmenszoon van Rijn – dopo la morte della moglie Saskia, avvenuta nel 1642, quando lui aveva 36 anni, anche nella cura dell’unico figlio sopravvissuto, Titus, e i debiti da lui accumulati (i suoi beni vennero messi all’asta nel 1658) porterebbero a pensare che l’artista avesse un comportamento amorale. In effetti la Chiesa riformata olandese ebbe qualcosa da ridire, perché egli aveva avuto un figlio da una giovane donna senza averla sposata ufficialmente.

Ma Todorov ci chiede: noi restiamo indifferenti di fronte ai poveri ritratti da Rembrandt mentre accompagnati dai figli laceri bussano alle case dei benestanti? Restiamo freddi di fronte all’immagine di una ragazza povera suppliziata sul palo (e lasciata poi agli avvoltoi) per aver causato la caduta della padrona di casa che la minacciava per non aver pagato l’affitto? No, è impossibile, diciamo noi. Anzi, nota giustamente lo studioso di origine bulgara e residente in Francia, «viene spontaneo il paragone con la crocifissione di Cristo».

Che cosa è successo, si chiede e ci chiede allora Todorov? Come può un uomo apparentemente indifferente ai suoi doveri familiari causare tanta commozione in chi guarda a distanza di quattro secoli? Perché – egli risponde – non è vero che l’arte è amorale, estranea ai valori umani, autosufficiente. Solo che l’artista guarda alla vita attraverso l’opera e soltanto in essa traspone, anzi fa vivere la sua reale esperienza umana. Se deve lasciare a noi quella pietà, deve far sì che tutta la sua vita sia l’opera, e non solo il suo essere marito o padre.

Todorov porta un altro esempio: i disegni che rappresentano la moglie morente. L’atto di mettersi a dipingere di fronte alla persona amata che soffre può sembrare cinismo, ma non lo è. È il modo che l’artista ha di far conoscere quel dolore, di ricrearlo come monito per gli altri, come testimonianza e ricerca di un senso della vita. L’artista non è un uomo a metà, ma più semplicemente un essere che compie la sua missione attraverso ciò che gli è stato donato fin dall’inizio. I suoi poveri, la moglie sofferente, i condannati al patibolo ci commuovono anche dopo così tanto tempo, come se il pittore ci avesse personalmente narrato il destino di quei «miserabili», come direbbe Hugo.

Rembrandt però non è un narratore nella scrittura, ma sulla tela. Ci sono stati artisti che hanno celebrato l’indifferenza o la trasgressione, o il piacere per il piacere, o semplicemente la bellezza, così come Oscar Wilde difendeva l’autonomia dell’arte per l’arte, arrendendosi sgomento alla fine della stagione della bella e breve giovinezza.

Uno dei messaggi tramessici dalla pittura del grande pittore olandese è che «grazie a queste qualità ognuno di noi può riconoscersi nei suoi dipinti e ritrovarvi le proprie emozioni o i propri interrogativi». La solitudine è il rischio dell’artista. Non la sterilità. Il suo isolamento dal mondo ha però, come sapevano bene Flaubert e Bachtin, la consolazione di creare un mondo talmente verosimile e carico di vecchi e nuovi valori da diventare autonomo: i suoi personaggi lasciano solo il creatore e se ne vanno per le loro strade, aprendo nuovi universi di senso e contribuendo – si pensi al solitario Manzoni – alla costruzione non solo di una cultura, ma di un’intera nuova storia.

TZVETAN TODOROV
Il caso Rembrandt
Milano, Garzanti, 2017, 162, € 20,00.


Acquista il Quaderno

ABBONATI

Dal 1850, la rivista internazionale dei gesuiti. Scegli l’abbonamento che preferisci: carta + digitale o solo digitale.

Scopri di più

Dallo stesso Quaderno

Papa Francesco con i gesuiti del Centro America (foto: Francesco Sforza)

«Giocarsi la vita»

Alle 15,45 del 26 gennaio 2019 papa Francesco ha incontrato nella Nunziatura di Panama 30 gesuiti della provincia centroamericana, che...

14 Febbraio 2019 Leggi
(iStock/bodnarchuk)

Protezione dei minori: una missione globale per la chiesa in uscita

ABSTRACT – In due articoli precedenti abbiamo delineato lo sviluppo della crisi degli abusi sessuali da parte di membri del...

14 Febbraio 2019 Leggi

Quando il traduttore non tradisce

ABSTRACT – Sant’Agostino riferisce la leggenda della traduzione dell’Antico Testamento in greco fatta da 70 saggi, quando gli ebrei sparsi...

14 Febbraio 2019 Leggi
A group of people protesting writing "yes and no" on their billboards (iStock/Francesco Scatena)

Il vento freddo della «democrazia diretta»

ABSTRACT – Nel dibattito pubblico si sta imponendo il modello della democrazia diretta – in cui i cittadini esercitano direttamente...

14 Febbraio 2019 Leggi
Close-up of an American banknote (showing Lincoln) and a Chinese yuan banknote (Mao Zedong). (iStock/claffra)

Usa e Cina in guerra commerciale

ABSTRACT – Il 14 agosto 1941, Franklin Delano Roosevelt e Winston Churchill sottoscrissero una dichiarazione congiunta, nota come «Carta Atlantica»....

14 Febbraio 2019 Leggi
Papa Francesco alla GMG di Panama 2019

Un nuovo modo di costruire la storia

ABSTRACT – Dal 23 al 28 gennaio papa Francesco si è recato a Panama in occasione della 34a Giornata Mondiale...

14 Febbraio 2019 Leggi

«Fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune»

Il primo appuntamento pubblico del viaggio negli Emirati Arabi Uniti – dove il Papa è giunto domenica sera, 3 febbraio –...

14 Febbraio 2019 Leggi

«Tre volti», un film di Jafar Panahi

ABSTRACT – Jafar Panahi è un regista irania­no noto a livello internazionale per i coraggiosi film di denuncia socia­le nei...

14 Febbraio 2019 Leggi

Rassegna bibliografica 4048

Nel quaderno 4048 de La Civiltà Cattolica abbiamo recensito: 1) Vincenzo Paglia, “Il crollo del noi”; 2) Roberto Giovanni Timossi, “Credere per...

14 Febbraio 2019 Leggi

Beatus Populus Cuius Dominus Deus Eius

La testata fruisce dei contributi diretti editoria L. 198/2016 e d.lgs 70/2017 (ex L. 250/90). Importo lordo erogato per l’anno 2022: € 287.619,29

  • Attualità
  • Cultura e società
  • Scienza e tecnologia
  • Chiesa e spiritualità
  • Eventi
  • Pontificato
  • Chi siamo
  • Le edizioni internazionali
  • Abbonati
  • Dona
  • Biblioteca
  • Shop
  • Ricerca
  • Newsletter
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
  • Termini e Condizioni
  • Condizioni di vendita
  • Pubblicità
  • Contatti
  • FAQ
  • Accedi
Icona del Livello A di conformità alle linee guida 1.0 del W3C-WAI riguardanti l'accessibilità dei contenuti del Web

© LA CIVILTÀ CATTOLICA 2025 | Partita iva 00946771003 | Iscrizione R.O.C. 6608

I diritti delle immagini e dei testi sono riservati. È espressamente vietata la loro riproduzione con qualsiasi mezzo e l'adattamento totale o parziale.