|
Il volume raccoglie gli atti seminariali per magistrati che si occupano in modo particolare di immigrazione. L’incipit è l’affermazione fatta dal presidente Mattarella il 29 luglio 2016, al Centro Astalli di Roma: «Avvertiamo l’esigenza di buone politiche, serie e lungimiranti, che guardino al futuro. Di fronte al fenomeno migratorio, vi sono due possibili scelte. Una è quella di far finta che non esista il fenomeno, cercare di rimuoverlo, di cancellarlo, illudendosi che per far questo basti un divieto d’ingresso, una legge o qualche barriera sui confini, senza rendersi conto che si tratta di un fenomeno epocale, di dimensioni crescenti, dove i rifugiati si affiancano a coloro che fuggono da condizioni di vita insostenibili. L’altra alternativa è affrontare il fenomeno migratorio con senso di realtà e di responsabilità, governandolo in maniera solidale, intelligente e consentendo di regolarlo con ordine e in sicurezza».
Così l’insieme degli articoli, densi nel contenuto e a volte tecnici nel loro sviluppo, fornisce orientamenti e soluzioni sui diritti dei rifugiati e presenta le tappe di un cammino culturale fatto dalla VII Commissione del Consiglio Superiore della Magistratura (Csm), coordinata, nel penultimo mandato, da Francesco Cananzi.
La valutazione tra quelli che la legge definisce «migranti economici» e coloro che sono rifugiati politici chiama in causa il discernimento giuridico e «passa anche per l’efficienza e la funzionalità di uffici giudiziari», precisa Giovanni Legnini, allora vicepresidente del Csm.
Il volume è una sinfonia complessa di piani ermeneutici che s’intrecciano e si integrano: da quello storico sull’immigrazione a quello comparativo sulle buone prassi in atto; da quello costituzionale, ispirato dall’uguaglianza sostanziale espressa nell’articolo 3, a quello più interpretativo, condizionato dall’incontro tra la prassi e la cultura; da quello politologico, legato alla costruzione dell’Europa, a quello più geopolitico, che ridisegna le demografie del mondo e l’incontro tra culture e sistemi giuridici diversi.
La presa di posizione del Csm, sbilanciata sul futuro e sulla difesa della dignità umana, è contraria alla logica dei muri e alla negazione dei diritti da parte del potere politico di turno. È una questione di prospettive culturali e giuridiche – ha ricordato nel suo intervento Renato Balduzzi – ciò che in un Ordinamento rende concreta e possibile la protezione della dignità delle persone deboli, inclusa la protezione riservata agli immigrati di tipo economico.
La strada da percorrere è quella, tracciata nell’introduzione da Cananzi, «di una forte capacità di collaborazione e di confronto tra Paesi, di garanzia dei diritti umani in una dinamica solidale, di costruzione della pace grazie alla giustizia, anche a livello internazionale, e agendo sulla riduzione del debito».
Il volume, pur avendo come destinatari naturali i cultori del diritto, è utile per tutti coloro che vogliono riflettere su questi argomenti attuali. A orientare l’ispirazione degli autori è, come un faro nella notte, la citazione di Dag Hammarskjold in terza pagina: «Merita il potere chi ogni giorno lo rende giusto».
CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA
Giurisdizione e protezione internazionale. Il diritto per i rifugiati: Costituzione, politica, giustizia
Roma, Poligrafico e Zecca dello Stato Italiano, 2018, 346, s.i.p.