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Il volume di Lorenzo Gasparro – docente alla Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, Sezione San Luigi, a Napoli – nasce dalla costatazione di fondo che, benché l’ecologia sia al centro della sensibilità e dell’attenzione mediatica, la relazione tra Gesù e la creazione non è stata finora approfondita. L’obiettivo principale dello studio è supplire a tale mancanza, mostrando come il tema dell’ecologia sia rilevante nell’insegnamento di Gesù.
L’impianto dell’indagine è molto lineare. Dopo una breve presentazione della metodologia e della prospettiva con cui verrà affrontato l’argomento, un breve capitolo analizza la presenza e il ruolo della natura nell’insieme del testo biblico, sintetizzando le conoscenze già acquisite a tale riguardo, prima di offrire, nel capitolo successivo, una lettura focalizzata sui Vangeli.
In questa sezione, che rappresenta la parte centrale e più consistente del volume, l’autore prende in esame sette brevi pericopi che toccano il rapporto tra Gesù e la creazione (Lc 13,6-9; Mt 6,25-34; Mt 13,24-30; Mc 4,30-32; Lc 12,6; Mt 7,15-20; Gv 15,1-8), volendo mostrare come l’attenzione al creato e alla natura non sia solo presupposta, ma anche tematizzata e incoraggiata dal Maestro di Nazaret.
Sebbene Gesù non tratti esplicitamente il tema ecologico, quello che mette in scena nel suo insegnamento è un mondo dove l’uomo conosce i ritmi del creato, ne rispetta le leggi, se ne prende cura e lo custodisce con dignità. Il cosmo che Gesù racconta ha una dimensione altamente ecologica, perché in esso uomo e natura appaiono in una perfetta comunione e in una reciproca integrazione.
Il Gesù dei Vangeli ribadisce, insieme all’intera Scrittura, la fondamentale vocazione del cosmo a diventare un secondo tempio o šekīnah di Dio sulla terra. L’uomo, così come è descritto da Gesù, non è un semplice abitante, né un mero fruitore del cosmo, ma il destinatario consapevole e grato di un dono prezioso, ricevuto dalle mani di Dio, da preservare e valorizzare. Per il cristiano, dunque, l’ecologia non rappresenta una moda del momento, ma una dimensione integrante ed essenziale della sua fede.
Uno dei meriti dello studio sta nell’attirare l’attenzione su come una fondazione biblica – e più specificamente evangelica – della questione ecologica sia tutt’altro che un esercizio puramente intellettuale.
La crisi ecologica attuale dipende anche dal fatto che per secoli la natura è stata considerata un puro «contesto» o «strumento» per il benessere dell’uomo. Si tratta di un antropocentrismo esasperato, che si è nutrito, tra l’altro, dell’erronea lettura di alcuni testi biblici (come Gen 1,28), ma anche di una mancata attenzione al messaggio evangelico e a quella «ecologia implicita» insita nelle parole e nella prassi di Gesù.
Più in generale, le riflessioni offerte nel libro hanno il merito di dimostrare come l’impatto etico del testo biblico non si limiti ai soli segmenti esplicitamente ingiuntivi o parenetici, ma si estenda a tutto l’insieme. Sarebbe ingenuo ritenere che la Scrittura sia normativa solo quando tocca esplicitamente questioni morali o ricorre a forme verbali imperative: ogni testo biblico, di qualsiasi genere e contenuto, ha una dimensione etica, perché, offrendo al lettore un’immagine della realtà, gli chiede implicitamente di accoglierla e farla propria.
Il modo in cui Gesù racconta la natura o descrive gli altri ambiti della vita umana non è mai puro quadro narrativo o semplice coreografia, ma paradigma e progetto offerto al credente perché lo riproduca creativamente nel mondo e nel tempo in cui vive.
LORENZO GASPARRO
Gesù e il creato. Parole di ecologia nei Vangeli
Bologna, EDB, 2022, 124, € 17,00.