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Nel decennale della scomparsa della designer e architetta Gaetana Emilia (in arte: Gae) Aulenti (1927-2012), è stato pubblicato questo libro di Annarita Briganti, giornalista, scrittrice e traduttrice.
L’opera, frutto di studi e ricerche sul campo, negli archivi e sui media, con interviste ai testimoni e a chi oggi porta avanti l’eredità artistica, culturale e di «genere» di Aulenti, traccia il percorso privato e professionale dell’Architetto Geniale, declinato come amava la diretta interessata, incurante che all’epoca fosse una professione prettamente maschile. «L’architetto – ha dichiarato Aulenti in un’intervista – deve saper leggere il contesto, perché molto spesso le radici sono nascoste e sotterranee. Il saperle riconoscere e farle apparire è il grande lavoro di rilettura storica di un luogo».
Prima donna laureata in architettura al Politecnico di Milano, vincitrice del bando pubblico e realizzatrice della trasformazione radicale da stazione ferroviaria a museo del celebre Musée d’Orsay di Parigi, cui seguirono l’allestimento del Musée National d’Art Moderne al Centre Pompidou (1982-85) nella capitale francese e la ristrutturazione di Palazzo Grassi a Venezia (1985-86), Aulenti è stata una personalità poliedrica italiana, ma anche dal respiro e spessore internazionale (ha realizzato opere in tutto il mondo, da Barcellona a San Francisco a Tokyo), designer, arredatrice d’interni, scenografa, partecipe attiva della vita pubblica e politica del proprio Paese.
Nel capitolo «La staffetta» viene messo in risalto il suo impegno di partigiana durante la Resistenza. In un’Italia distrutta dalla Seconda guerra mondiale, dove l’apporto dell’architettura era più che mai incentrato sul recupero storico del passato, Aulenti fino alla fine avrebbe dichiarato: «Odio le macerie», e dedicato tutta la sua vita alla ricostruzione.
Lei è ancora un esempio luminoso di come sia possibile realizzarsi senza mai perdere la voglia di amare, di avere una famiglia, di esplorare, di creare, dall’architettura al design, al teatro, dove la pluridecennale collaborazione con un maestro come Luca Ronconi l’ha portata a firmare le scenografie per alcuni dei più importanti spettacoli teatrali degli anni 1977-95, tra i quali Calderon di Pier Paolo Pasolini e le Baccanti di Euripide, per i quali ha vinto il Premio Ubu alla scenografia.
Altri premi e riconoscimenti che Aulenti ha avuto sono stati il titolo di Chevalier de la Legion d’Honneur (Parigi, 1987), la nomina a socio onorario dell’American Institute of Architects (1990), il Praemium Imperiale per l’Architettura (Tokyo, 1991), e l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce al merito della Repubblica (Roma, 1995).
Il volume ha un ritmo e un linguaggio fresco, vivace e poliedrico, che rispecchia il contenuto e la personalità al centro dell’opera: in pagine appassionate, l’autrice coinvolge il lettore, facendogli conoscere i tanti volti di Aulenti attraverso il patrimonio, vasto e prestigioso, che lei ci ha lasciato, e grazie a un continuo scambio con un presente in dialogo con il futuro: «Bisogna trovare soluzioni volta per volta […]. Poi viene la sintesi, infine la parte profetica: la capacità di costruire cose che durino nel futuro». Un tassello importante, questo, oltre che letterariamente avvincente, per ricostruire un percorso umano e professionale che ha lasciato tracce di sé in tutto il mondo.
ANNARITA BRIGANTI
Gae Aulenti. Riflessioni e pensieri sull’Architetto Geniale
Milano, Cairo, 2022, 192, € 15,00.