Alessandro Barbero
DANTE
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Su Dante Alighieri, il maggiore poeta della letteratura italiana e forse il più grande letterato di tutti i tempi a livello mondiale, sono stati scritti migliaia di libri in pressoché tutte le lingue, e molti ne sono stati pubblicati in occasione della ricorrenza dei 700 anni dalla sua morte, avvenuta a Ravenna presumibilmente fra il 13 e il 14 settembre 1321. Tra questi ultimi dobbiamo annoverare quello di Alessandro Barbero, professore di Storia medievale presso l’Università del Piemonte Orientale.
Di fronte a un nuovo saggio su Dante, la prima domanda che viene da porsi è se esso rappresenti qualcosa di davvero innovativo, se cioè apporti informazioni non ancora conosciute sulla vita del Poeta e se proponga visioni alternative di critica letteraria, oppure se faccia emergere novità rilevanti nello studio filologico delle opere sia in latino sia in volgare. Nel nostro caso, la risposta è quantomeno bivalente: da un lato, il libro non presenta veri e propri «scoop», né dal punto di vista storico-biografico né da quello strettamente critico-letterario; dall’altro, però, mette ordine nella complessa vicenda della vita di Dante e la inserisce in maniera organica nel suo tempo, con una notevole mole di dati e un’originale linearità espositiva.
Il saggio di Barbero si caratterizza proprio per un costante richiamo delle fonti documentaristiche, sulla base delle quali vengono fornite le informazioni, formulati i giudizi e avanzate ipotesi; ma tutto si dipana con uno stile appassionato e chiaro, che coinvolge anche il lettore culturalmente meno preparato sull’argomento. Si parte dagli avi dell’Alighieri, e da qui si ricostruisce, per quanto possibile, il suo albero genealogico o parentale, per poi seguire passo passo la sua esistenza, dalla nascita alla morte, cercando di metterne in luce il carattere, le passioni mondane, la vivacità intellettuale, l’infatuazione per la politica, la fede religiosa cristiana e la tristezza esistenziale in alcuni momenti difficili della sua vicenda terrena.
Il libro inizia con un avvenimento topico nella vita del poeta, che si verifica intorno ai suoi 24 anni: la battaglia di Campaldino dell’11 giugno 1289, vinta dai Guelfi, in prevalenza fiorentini, contro i Ghibellini, in prevalenza aretini. Dante prese parte allo scontro tra i «feditori» (feritori) a cavallo: fatto, questo, che già indica una collocazione sociale di Dante come benestante, se non propriamente come nobile. È del resto risaputo che i suoi parenti più prossimi erano probabilmente degli usurai, che da questa attività avevano ricavato un discreto tenore di vita e anche alcune proprietà terriere.
Si passa quindi a ricostruire l’infanzia di Dante e l’incontro con Beatrice, con particolare attenzione al suo quartiere di residenza, che in Firenze aveva sempre una certa importanza. Seguono poi l’età giovanile, con i suoi amori e i suoi amici; gli studi particolarmente intensi; il matrimonio, sul quale permangono problemi insoluti; la propensione per gli affari e soprattutto l’impegno in politica. Come è noto, è proprio da quest’ultima passione che derivarono le disgrazie maggiori per il Poeta, perché malauguratamente si trovò a essere tra i priori del Comune di Firenze schierato con la fazione dei Cerchi (Guelfi Bianchi) allorquando nel 1301, con l’aiuto di papa Bonifacio VIII, risultò vincitrice nella contesa civile la fazione dei Donati (Guelfi Neri).
In breve tempo Dante si trovò condannato a morte in contumacia ed espropriato di tutti i suoi averi, costretto così a dare inizio al suo celebre lungo esilio e provando sulla sua pelle «come sa di sale lo pane altrui» e quanto «è duro calle lo scendere e ’l salir per l’altrui scale» (Paradiso, canto XVII, vv. 59-60).
Il saggio di Barbero, nel rispetto del suo percorso cronologico, si conclude con gli ultimi anni di Dante a Ravenna, e cerca di rispondere ai tanti quesiti irrisolti intorno alle vicende dell’autore della Commedia, compreso il suo impegno nei confronti dei figli, dei quali di solito si dice assai poco.
ALESSANDRO BARBERO
Dante
Bari – Roma, Laterza, 2020, 368, € 20,00.