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Questo libro è la traduzione di due contributi scritti in francese – i titoli tradotti sono: Breviario Esicasta (1979) e La ricezione della Tradizione nel mondo di oggi. Il punto di vista dell’Ortodossia (1974) – dal teologo ortodosso p. Dumitru Stăniloae (1903-93), rettore dell’Accademia teologica di Sibiu (1936-46) e professore di dogmatica (nella stessa Accademia) e di teologia simbolica (a Bucarest). La traduzione e la curatela editoriale sono di Alessia Brombin, che introduce i contributi in modo sostanziale, presentando l’A. in un profilo biografico-intellettuale e ricevendo un ulteriore apporto da p. Michel van Parys (abate emerito di Chevetogne), che redige un piccolo medaglione di Stăniloae e fa la Prefazione al libro.
Scopo della pubblicazione è promuovere il pensiero teologico dell’A. – sintesi neo-patristica –, incentrato sulla contrapposizione fra la tradizione patristica e il metodo scolastico, e sul fondamento cristologico della fede cristiana, anche attraverso le moderne categorie della filosofia esistenziale e personalistica (cfr Heidegger, Buber, Lavelle e Blondel). Stăniloae, vissuto sotto il regime comunista (da qui l’interruzione, nel 1946, del rettorato a Sibiu), insegnò ascesi e mistica cristiana, privilegiando la spiritualità esicasta, filtrata dal pensiero di Palamas, e dischiudendo ai credenti laici la pratica della «Preghiera di Gesù».
È sua un’edizione della Filocalia (1946-91) in lingua romena: i testi degli autori sono interpretati alla luce della moderna psicologia e dell’analisi esistenziale di Heidegger, Blondel e Binswanger. È sua, inoltre, una trilogia teologica su dogmatica, spiritualità e liturgia ortodosse, dialogando con rappresentanti della teologia moderna, quali Lossky, Evdokimov, Schmemann, Yannaras, Barth, K. Rahner e von Balthasar.
Una caratteristica del pensiero dell’A. è l’approccio spirituale ai dogmi, polemizzando con il metodo scolastico e lo spirito razionalista: il dogma deve essere foriero del dinamismo della grazia – secondo Palamas –, affermando la presenza reale e dinamica di Dio nel cosmo, per la discesa della grazia increata. Da qui il rapporto intimo tra santità, teologia e conoscenza di Dio, per il progetto di divinizzazione dell’uomo.
Il Breviario Esicasta colloca la «preghiera del cuore» nel contesto sacramentale-teologico: abisso che chiama abisso, per cui l’intelletto scopre l’abisso del cuore e lo qualifica come abisso riservato all’abisso di Dio. In questo contesto, Stăniloae critica la teologia ove l’uomo si chiude in sé stesso e così minaccia la preghiera fatta di un unico pensiero, ossia la coscienza dell’incontro con l’infinità di Dio.
L’inizio è un quadretto perfetto della persona del santo, «agnello innocente»: delicatezza, tenerezza, umiltà, trasparenza, purezza di pensiero e compassione kenotico-cristica nei confronti di tutte le creature. Alla luce della teologia di Massimo il Confessore, i santi pervengono alla pura semplicità della non-dualità: superando la lotta tra anima e corpo, perché si sono dati interamente a Dio. Il loro umile umorismo abbassa l’orgoglio altrui e accoglie l’intima confessione dei disperati. Essi sono altri Cristi, dopo una grande lotta, raggiungendo la stabilità sabbatica: teneri e potenti, fermi senza tensione. Nel santo Dio rivela tutta la sua trascendenza nel mondo: comunicazione, rivelazione, dinamica continua, vivente eternità, riflessione dell’infinità della luce cosciente divina. È la divinizzazione per mezzo dello Spirito Santo: non-dualità, ma compenetrazione tra l’uomo e Dio, senza confusione. È l’illuminazione processuale: inter-ferenza continua, sempre più intensa, tra la coscienza umana e la coscienza-luce di Dio.
In La ricezione della Tradizione nel mondo di oggi Stăniloae presenta una definizione mistagogica ed esistenziale della «Tradizione»: Traditio est Christum tradere et in Christo vivere, ossia vivere con Cristo e in Cristo grazie allo Spirito Santo, che rende i fedeli capaci di accoglierlo attraverso la Chiesa. La vita spirituale da trasmettere, quindi, consiste nel condurre un’esistenza più consapevole in Cristo.