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L’editore Einaudi, nella collana «I Millenni», può vantare la pubblicazione di opere fondamentali della cultura mondiale, che vanno dal De Rerum Natura di Lucrezio al Commentario filosofico sulla tolleranza di Pierre Bayle, dalla Storia naturale di Plinio il Vecchio al Don Chisciotte di Miguel de Cervantes.
Stranamente, tra le pubblicazioni di questo editore laico figurava finora una traduzione dei Vangeli apocrifi, ma non quella della Bibbia nella sua interezza. Questa «falla» nel catalogo è stata colmata con l’edizione di una nuova versione commentata dei testi, realizzata da 12 esegeti qualificati e diretta da Enzo Bianchi.
Nella presentazione viene specificato che l’intento di questa opera è volutamente interconfessionale, e con una particolare attenzione per il lettore laico. In breve, si tratta di una versione in italiano che «vuole rendere accessibile il testo biblico al lettore odierno, ma senza omogeneizzare le sue asperità linguistiche, culturali e teologiche».
L’ordine dei testi nella parte dedicata all’Antico Testamento segue la tradizione ebraica, presentando nel primo volume la Torah (il Pentateuco), seguita dai Profeti anteriori (Giosuè, Giudici, I e II Samuele e I e II Re) e dai Profeti posteriori (da Isaia a Malachia).
Nel secondo volume sono raccolti, sotto il titolo «Scritti», i Salmi e le opere sapienziali, che vanno dal libro di Giobbe ai due libri delle Cronache. Infine, sotto la definizione di «Aggiunte alla Bibbia ebraica», sono presentati le cosiddette «opere deuterocanoniche» e altri testi scritti in greco (Ester greco, Giuditta, Tobia, I e II Maccabei e Sapienza, Siracide, Baruc, Lettera di Geremia, Aggiunte greche a Daniele).
Il terzo volume, dedicato al Nuovo Testamento, segue semplicemente la disposizione canonica delle opere che va dai quattro Vangeli all’Apocalisse.
Da un confronto anche soltanto veloce, molte sono le differenze di questa traduzione rispetto alla versione ufficiale Cei (2008) della Bibbia. Alcune di queste diversità sono meramente lessicali, mentre altre manifestano orientamenti esegetici ed ermeneutici chiaramente distinti.
Per far comprendere meglio, riportiamo tre esempi. Il primo riguarda l’incipit della Genesi (cfr Gen 1,1-2), che nella Bibbia Cei è reso con: «In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque». Nella Bibbia Einaudi si legge: «Quando Dio cominciò a creare il cielo e la terra, mentre la terra era vacua e vuota, la tenebra era al di sopra dell’abisso e l’alito di Dio aleggiava al di sopra delle acque». Il secondo esempio è tratto dal libro di Isaia (Is 7,14), laddove si profetizza la nascita dell’Emmanuele, che la Bibbia Cei traduce: «Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele». La Bibbia Einaudi invece riporta: «Eccolo: la ragazza resterà incinta e partorirà un figlio; il suo nome sarà Immanu-El». Il terzo esempio lo traiamo dalla versione del «Padre Nostro» nel Vangelo di Matteo (Mt 6,9-13), che nella Bibbia Cei è: «Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, […] dacci oggi il nostro pane quotidiano, […] e non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male». Nella Bibbia Einaudi troviamo: «Padre nostro, che sei nei cieli, si manifesti il tuo santo nome, […] dacci oggi il pane che ci fa vivere, […] e non lasciarci entrare nella prova, ma preservaci dal maligno».
Come ha osservato il card. Gianfranco Ravasi, è arduo esprimere un giudizio di sintesi su un’impresa indubbiamente rilevante e nella quale si colgono, sia nella resa in italiano dei testi originali sia nei commenti e nelle note, livelli o impostazioni differenti da curatore a curatore, ma con la Bibbia Einaudi si spera che negli scaffali di persone non credenti approdi un testo capitale per la stessa cultura, e soprattutto se ne affronti la lettura e la conoscenza diretta.
Segnaliamo anche che di questa Bibbia è uscita da poco un’edizione in brossura, nella collana «Einaudi tascabili» (pp. 2524, € 38,00).