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Il volume contiene alcuni scritti di Jacqueline Pascal (1625-61), sorella minore di Blaise. Si tratta di lettere, opuscoli e versi che la religiosa di Port-Royal scrisse prima e dopo il suo ingresso in monastero. Questi scritti hanno come destinatari sia i diversi membri della famiglia, sia personaggi famosi come la regina Anna d’Austria (moglie di Luigi XIII) e il cardinale Duc de Richelieu.
Il testo ci permette di capire i rapporti che intercorrevano tra i due Pascal, facendoci conoscere meglio il mondo interiore del filosofo francese, che nel frattempo andava elaborando il suo pensiero. Inoltre, fa risaltare alcuni elementi che riguardano la Weltanschauung dell’epoca, in ordine allo stile di alcune tipologie di rapporti interfamiliari e ad alcuni modi di vivere e concepire la religiosità, ma, più specificamente, in ordine a quel travagliato fermento mistico-religioso e logico-filosofico che riguardava l’abbazia di Port-Royal, la badessa Marie Angélique de Sainte-Madelein, l’interpretazione dell’ Augustinus del vescovo Cornelius Otto Jansen (Giansenio) e, infine, il gruppo dei Solitari di Port-Royal, ai quali per un certo tempo si avvicinò Pascal.
Chi era Jacqueline? Scrive la sorella maggiore Gilberte Périer: «Avevo sei anni più di lei, mi ricordo che quando iniziò a parlare, diede grandi segni di intelligenza. […] Era forte e bella per la gentilezza di spirito e di umore, [e queste] qualità la facevano desiderare dovunque, così che non rimaneva quasi mai a casa con noi» (p. 79). Appena tredicenne, Jacqueline pubblica alcuni versi in onore della regina che era in attesa del figlio, il futuro Luigi XIV, il quale, «benché sia ancora nel ventre materno, si fa temere e desiderare» (p. 108); e questi versi con cui rivolge una richiesta al cardinale Duc de Richelieu: «Il mio spirito, agitato da un timore senza pari, impedisce al mio corpo e voce e movimento. Ma per rendermi qui in grado di piacervi, richiamate dall’esilio il misero mio padre» (p. 117).
La vita di Jacqueline e quella di Blaise si intrecciano dall’infanzia alla giovinezza, fino alla loro separazione: moriranno entrambi giovani, a distanza di pochi mesi l’una dall’altro. Nelle lettere troviamo così descritti momenti importanti che li vedono coinvolti: oltre all’incontro con Descartes, l’ingresso in monastero di Jacqueline; il consenso richiesto al fratello per la sua consacrazione religiosa (il padre infatti era già morto); la «conversione» di Blaise; il senso della sua permanenza tra i Solitari di Port-Royal; la condivisione di alcune metodologie didattiche da usare con le educande; il momento in cui Blaise dà ospitalità ad alcuni bambini dopo la chiusura delle petites écoles.
Nella lettera che Jacqueline scrive alla sorella Gilberte, l’8 dicembre 1654, troviamo una descrizione delle trasformazioni interiori da lei notate nel fratello, colpito da quella che fu per lui «la notte del Mémorial» (23-24 novembre 1654). Jacqueline dice alla sorella: «Non è ragionevole che ignoriate più a lungo quanto Dio opera nella sua persona che ci è così cara. [Infatti,] grazie alla misericordia di Dio, egli si trova in un grande desiderio di appartenergli totalmente, senza aver ancora definito in quale genere di vita» (p. 190).
Jacqueline Pascal, considerata un personaggio secondario «a fianco» del fratello, «nato per trovare le scienze più che per apprenderle» (p. 1), contribuisce a illuminare sia i sentimenti interiori dello stesso Blaise Pascal, sia alcuni eventi esterni, come la soppressione del monastero di Port-Royal, in cui si desiderava di ritrovare l’austerità dell’antico stile cistercense attraverso la teologia di Jean-Ambroise Duvergier de Hauranne, abate di Saint-Cyran e amico di Giansenio. Il filosofo Victor Cousin scrive: «Jaqueline Pascal è Port-Royal tutto intero, con le sue qualità e i suoi difetti. Giovane, di spirito, molto ricercata, e già l’idolo delle più brillanti compagnie, ha abbandonato tutto, anche il suo vecchio padre e il suo fratello malato, per darsi a Dio» (p. 6).
JACQUELINE PASCAL
A fianco di mio fratello Blaise. Lettere, opuscoli, versi
a cura di DOMENICO BOSCO
Brescia, Morcelliana, 2018, 432, € 30,00.