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ABSTRACT – Lo sviluppo della Chiesa cattolica cinese, parallelamente agli enormi cambiamenti intervenuti nel regno di Mezzo in questi decenni, è sottoposto a sfide che la costringono a ripensare la propria struttura e a elaborare nuove risposte. Molte voci si levano, nell’ambito della Chiesa e al suo esterno, per offrire analisi e anche per proporre soluzioni. Tali contributi si possono raggruppare secondo tre principali approcci.
Secondo il primo approccio, tutti i problemi e le difficoltà della Chiesa avrebbero le loro radici nell’influsso esterno del governo cinese. La maggior parte di questi contributi si concentra sulla divisione tra la Chiesa «ufficiale» e quella «clandestina», presentata costantemente come la questione principale e più urgente da risolvere. Si dà qui per scontato che lo Stato cinese sia un’entità omogenea e anticristiana. E poiché la maggior parte dell’attenzione è riservata allo Stato comunista cinese, ne resta poca da dedicare alla Chiesa in se stessa.
Il secondo approccio è più ottimista: insiste sulla necessità di un’istruzione moderna e attiva. Rieducare il clero, i laici e la gioventù alla fede cattolica vera e contemporanea sembra essere la «ricetta miracolosa». Molti però trascurano il fatto che una simile fiducia in un programma di istruzione razionale è profondamente radicata negli standard e nelle linee-guida definiti in Occidente, dall’Occidente e per l’Occidente.
Infine, un terzo tipo di approccio dà la priorità alla cultura cinese in quanto tale. Esso presuppone che la forma attuale del cattolicesimo cinese sia ancora troppo in contrasto con la cultura cinese vera e profonda. Spesso però la cultura cinese viene rigidamente identificata con quella confuciana o buddista, senza tenere in alcuna considerazione la religiosità popolare.
Per andare oltre questi approcci ricorrenti ma problematici, dobbiamo guardare a tutto il cristianesimo e a come esso oggi si sviluppa in questa nazione. Suggeriamo di soffermarci sui cristiani in carne ed ossa. Anche guardando al protestantesimo cinese contemporaneo.
Che cosa possiamo imparare dall’osservazione dei protestanti cinesi? Essi ci ricordano che Cristo agisce anche oltre i limiti visibili della Chiesa cattolica e che nella Repubblica popolare cinese molti cercano di essere seguaci di Gesù. In secondo luogo, ci rivelano che i modi in cui i seguaci di Cristo si organizzano nel Regno di Mezzo non sono sotto l’influsso esclusivo del Partito comunista cinese. E questo è vero anche per i cattolici. Infine, scoprendo le diversità tra gli stessi protestanti, dovremmo anche riconoscere l’enorme varietà dei cattolici cinesi. Sebbene nell’analisi si sia tentati di riportare tutto su un unico piano (politico, teologico o economico), ciò non rende giustizia alla ricchezza e agli sforzi religiosi del cattolicesimo cinese.
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APPROACHES OF BRINGING THE CHINESE CATHOLIC CHURCH UP TO DATE
In recent decades, China has undergone enormous social, economic and political transformations. The development of the Chinese Catholic Church is subject to challenges which force it to rethink its structure and develop new responses. The article addresses the issue by presenting and evaluating the prevailing approaches to the presence of the Catholic Church in China; it considers the implementation of the update desired by Vatican II and, finally, the broader framework of Christianity in China, presenting the main currents of Protestantism in the Country. The Authors are Thierry Meynard, professor of Philosophy at the National Sun Yat Sen University of Kaohsiung (Taiwan), and Michel Chambon, researcher at the University of Notre Dame (USA)