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ABSTRACT – La Costituzione della Repubblica ha compiuto 70 anni, e i suoi princìpi continuano a nutrire e a custodire la democrazia italiana. È stata generata da un evento di «coscienza sociale» maturato dopo l’umiliazione della guerra ed è il frutto di un incontro di tradizioni molto diverse tra loro: la cultura delle libertà della tradizione liberale, il solidarismo e il personalismo cristiano, le istanze ugualitarie e dei diritti della sinistra. Mai come in questo tempo il Paese è chiamato a fare memoria: la maggioranza dei cittadini, infatti, ha ereditato un dono di cui a volte fatica a percepire il valore e a ricordare il costo.
Alla vigilia delle elezioni politiche, sottolineiamo dunque 5 criteri per esprimere un voto responsabile proprio attraverso i princìpi della Costituzione.
- Anzitutto, l’attenzione ai programmi dei partiti per scegliere quelli che costruiscono invece di demolire, che vanno oltre gli slogan elettorali e al di là di singoli temi della campagna elettorale. I programmi non sono neutri rispetto ai valori: il cittadino maturo ha il compito di calcolare i costi e le conseguenze di ogni scelta.
- Lo spirito costituzionale ci porta a un secondo punto: la scelta del candidato oltre lo storytelling. Contano l’esperienza amministrativa, la capacità di visione politica, le esperienze fatte, la trasparenza. In una parola, la sua affidabilità.
- Un terzo criterio è quello della cultura costituzionale dei partiti e dei loro leader. Dai lavori della Costituente sull’art. 67 della Costituzione si comprende perché l’eletto debba agire senza vincolo di mandato, che significa assenza di legame e di interesse corporativo dell’eletto. I parlamentari, come tutti gli amministratori pubblici, sono portatori «soltanto» di un interesse generale.
- Un quarto criterio è valutare le coalizioni di governo più che le coalizioni elettorali. Lo ribadiamo: la nuova legge elettorale (n. 165/2017), che introduce un sistema misto proporzionale e maggioritario, premia la rappresentanza sulla governabilità.
- Ultimo criterio: la complessità del voto contro la sua semplificazione. Davanti al rischio di semplificare in «bianco o nero», occorre saper discernere le sfumature, perché la realtà è complessa. Altrimenti prevarrà il fenomeno sociale definito «gentismo».
Il diritto al voto è una conquista sociale, e se ne comprende il valore nei contesti in cui è negato. Per arginare l’astensione, che anzitutto è una rinuncia al cambiamento, il presidente Mattarella ha rivolto un appello a favore della partecipazione: «Nessuno rinunzi al diritto di concorrere a decidere le sorti del nostro Paese».
È, questa, la consapevolezza che la libertà esiste solo là dove si vivono partecipazione e responsabilità.
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ON THE EVE OF A GENERAL ELECTION IN ITALY. Between foundations and the future
On the eve of the general election in Italy, some criteria for expressing a responsible vote through the principles of the Constitution are here underlined: from consideration of each political parties’ manifesto to the reliability of the candidate, from the constitutional culture of the parties and their leaders to the construction of moderate government coalitions. To curb abstention, which is above all a renunciation of change, President Mattarella has made an appeal to encourage participation: «No one renounces the right to contribute to decide the fate of their country». This is the awareness that freedom exists only where participation and responsibility are championed.