La Nota, continuando uno scritto precedente, spiega, contro le contraffazioni e i fraintendimenti, il vero significato del concetto e della pratica della riparazione, che è parte integrante del culto e della teologia del Cuore di Cristo. Riparare non vuol dire semplicemente deplorare le colpe commesse, il che potrebbe scadere «in un fatuo sentimentalismo». Significa soprattutto obbligarsi generosamente a compiere quella volontà di Dio che gli uomini del mondo disprezzano. La forma della devozione al Sacro Cuore, che negli ultimi secoli si è imposta a tutta la Chiesa, trae origine e autorevolezza dall’esperienza di Paray-le-Monial avvenuta alle soglie della modernità. Si vede che nella spiritualità del Sacro Cuore e della riparazione è primario l’amore, non il dolore. Sebbene contenga espressioni e tinte «doloristiche», quella spiritualità nasce in realtà dall’amore e conduce all’amore.