
I due Premi Strega 2023
Trenta sezioni, otto dialoghi brevissimi, un capitolo di apertura e uno di chiusura: questa la scansione del libro Come d’aria[1], con cui Ada d’Adamo ha vinto il Premio Strega 2023, dopo essersi aggiudicata a giugno già il medesimo riconoscimento nella sezione «Giovani». Prima di lei, l’abbinata era riuscita a Paolo Cognetti nel 2017 con Le otto montagne. Premi in realtà postumi, perché l’autrice è morta il 1° aprile, pochi giorni dopo l’annuncio del suo ingresso nella dozzina finalista. È la quarta volta che un libro viene premiato dopo la morte del suo autore. Era già accaduto nel 1959 con Il Gattopardo,di Giuseppe Tomasi di Lampedusa; nel 1986 con Rinascimento privato, di Maria Bellonci; e nel 1995 con Passaggio in ombra, di Mariateresa Di Lascia. Permettere che i libri gareggino – e in questi quattro casi ricevano addirittura il massimo riconoscimento – ci sembra una scelta significativa, che esprime la consapevolezza che i volumi presentati possiedono una vita (e un valore) autonomi rispetto alla biografia dei loro autori.
Come d’aria è un’opera breve e intensa. Difficile che raggiunga le mani del lettore senza essere già carica della vicenda umana dell’autrice, drammatica, penosa, dolorosa. Ciò costituisce un
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