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Il 24 maggio scorso quasi 32 milioni di spagnoli sono stati chiamati a eleggere 8.122 municipalità e ad assegnare i seggi di 13 delle 17 regioni in cui è diviso il Paese. La nuova forza politica Podemos e altre aggregazioni locali, più che vincere, hanno fatto perdere 700 mila voti ai socialisti e circa 2,5 milioni di voti ai popolari, che rimangono il primo partito. Sul movimento Podemos di Pablo Iglesias, premiato dai giovani e dalle classi sociali più povere, pesano le posizioni contro il libero mercato, i rapporti con il Venezuela e l’Iran e alcuni casi di corruzione in cui sono implicati alcuni esponenti di primo piano. Al momento, il dato politico principale è la crisi del bipartitismo spagnolo e la capacità del Partito socialista di allearsi con movimenti di rottura e anti-istituzionali.