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Il panorama culturale contemporaneo è dominato dalla fiducia nella possibilità della tecnica, alla quale si guarda come allo strumento che consentirà all’uomo di superare finalmente i limiti della sua condizione. L’articolo condivide la preoccupazione con cui molti guardano alla scienza e alle sue applicazioni, non certo per i valori e i vantaggi che esse producono, ma per la pretesa di diventare l’unico metro interpretativo dell’uomo. Tale preoccupazione cresce quando si osserva la scarsa rilevanza attribuita all’umanesimo e al suo patrimonio storico, qui citati nel senso generale di mezzo per l’uomo di formarsi a un futuro dalle dimensioni allargate rispetto a quelle della sola scienza. A un tale rinnovamento umanistico è chiamata la nostra scuola.