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Il 17 aprile 2016 Papa Francesco, accogliendo l’invito del Patriarca Bartolomeo, si è recato nell’isola di Lesbo, in Grecia, terra di approdo di centinaia di migliaia di migranti e profughi. Insieme al Patriarca e all’Arcivescovo di Atene Ieronymos II, egli ha visitato il Campo di Moria e il porto dove attraccano i rifugiati.
In una dichiarazione comune essi hanno rimarcato che tutti i Paesi, finché perdura la situazione di precarietà, dovrebbero «estendere l’asilo temporaneo», «concedere lo status di rifugiato a quanti ne sono idonei» e quindi «ampliare gli sforzi per portare soccorso».
Evocando a Lesbo un’Europa dei diritti umani, un continente di ponti e non di muri, hanno voluto affermare che la ferita tra le Chiese di Oriente e di Occidente si rimargina vegliando insieme sulle ferite del mondo.