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Il volume che presentiamo, costituito da una sinfonia di voci esperte sul tema, lancia una sfida culturale ed educativa. Per gli educatori rimangono aperte alcune importanti domande: è meglio vincere facendo giocare i più bravi, o far giocare tutti rischiando di perdere? Quale tipo di uomo si vuole formare: un competitore individualista, o un agonista solidale? Inoltre, le società occidentali dovrebbero chiedersi perché molti giovani siano disposti anche a morire (a causa del doping), pur di vincere.
L’antidoto ai grandi interessi e alla corruzione che attraversano il mondo dello sport rimane il dialogo tra formazione sportiva e formazione umanistica. Come un equilibrista esposto al rischio della caduta, lo sportivo deve dimostrare, attraverso il sacrificio, di forgiarsi nel valore.