I salafiti intendono recuperare il «vero» islàm, quello delle origini, privo di deviazioni. Essi prendono come punto di riferimento il modo di vita dei primi musulmani dell’Arabia del VII-VIII secolo e pensano di essere i seguaci dell’autentico islàm immutabile e trascendente. Tuttavia il salafismo è il prodotto di secoli di contributi teologici, quelli di una scuola sunnita promossa nel XIV secolo da Ibn Taymiyya e riscoperta nel XIX secolo, quando è stato creato il Regno dell’Arabia Saudita. Dopo la prima guerra del Golfo nel 1990, le divisioni del salafismo sono diventate evidenti. Oggi, esso copre un ampio spettro di posizioni ideologiche: dalla corrente quietista, socialmente conservatrice e non impegnata politicamente, alla corrente rivoluzionaria, che promuove azioni dirette con accenti da terzomondismo, passando per la corrente politica. L’Autore è professore nella Facoltà di Missiologia dell’Università Gregoriana, al Pontificio Istituto Orientale di Roma e al Centre Sèvres di Parigi.
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LE CORRENTI SALAFITE DELL’ISLÀM
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