Il voto del 6 novembre scorso ha lasciato gli Stati Uniti divisi politicamente. Da tutti gli eletti si attende la capacità di cooperare per giungere a compromessi politici capaci di ridurre il clima di incertezza e proiettare la «superpotenza» nel prossimo decennio. Il presidente della Conferenza episcopale statunitense, card. Timothy Dolan, arcivescovo di New York, nella sua lettera di congratulazioni ad Obama ha scritto: «In particolare, preghiamo affinché lei eserciti il suo ufficio per perseguire il bene comune, specialmente nella cura dei più vulnerabili di noi, compresi i non nati, i poveri e gli immigrati. Noi continueremo a difendere la vita, il matrimonio e la nostra libertà più importante e cara, quella religiosa».
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LA SECONDA PRESIDENZA DI BARACK H. OBAMA
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