Gli ultimi mesi sono serviti per stabilizzare le crisi debitorie nell’Eurozona. La cronaca offre una panoramica delle soluzioni attuate e progettate per guadagnare la fiducia dei mercati finanziari verso l’intera area euro. Ma restano le fonti di instabilità, quindi non si può escludere che qualcuno dei Piigs (Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia e Spagna) chieda aiuti finanziari internazionali. Agli interventi della Banca centrale europea, al «fondo salva Stati» permanente e al Fiscal Compact vanno però affiancati un nuovo patto per la crescita e uno per la sicurezza sociale. Altrimenti la governance economica dell’Ue sarà pericolosamente incompleta, perché esposta a nuovi attacchi speculativi e alla fuga di capitali e perché i cittadini potrebbero rigettare l’integrazione europea.
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L’ATTESA DI UN PATTO SOCIALE EUROPEO
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