La tesi dell’articolo è che il fallimento provoca il lutto, ma da questo può nascere una realtà nuova. Quando si perde un oggetto amato, e questo entra in modo simbolico nella realtà mentale-neuronale, la sua perdita provoca il lutto, ma scatena anche una forza riparatrice sul piano sia psicologico sia spirituale, che può giungere al livello mistico. Si portano gli esempi dei «fallimenti» nella vita di sant’Ignazio e del suo invito negli Esercizi spirituali a condividere i «fallimenti» di Gesù nella passione, per giungere alle altezze dell’amore unitivo. L’Autore è psichiatra presso la Fondazione Vidal i Barraquer di Barcellona.
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LA FECONDITÀ DEL FALLIMENTO
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