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L’articolo mostra la differenza tra il concetto di immortalità dell’anima, proprio della cultura greca, e quello cristiano di risurrezione dei morti. La visione biblica e patristica dell’uomo si differenzia da quella platonica, perché è unitaria: l’anima descrive una dimensione di tutto l’uomo. Il contrasto tra la concezione greca dell’immortalità dell’anima e la fede cristiana si rivela anche nel fatto che la fede nella risurrezione presuppone il legame fra la morte e il peccato. L’opera di liberazione, realizzata con la vittoria di Cristo sulla morte, non è liberazione dell’anima dal corpo, come nel pensiero greco, ma è piuttosto liberazione di entrambi dalla potenza della morte, che è la carne.