Il Magistero dei recenti Pontefici, oltre che del Concilio Vaticano II, ha di frequente connotato la tecnologia, specialmente se legata alla comunicazione, di riflessi spirituali. Questo riconoscimento ha spinto il Magistero a due atteggiamenti: la lode per le «meraviglie» che l’uomo è in grado di produrre e che sono intese come dono di Dio; e il senso di profonda responsabilità che l’uomo è chiamato ad avere nel loro uso. Oggi, nel momento in cui le tecnologie della comunicazione creano un vero e proprio spazio antropologico, come nel caso della Rete, le sfide si moltiplicano e toccano valori spirituali. Come vivere la «comunione» in un tempo in cui domina l’importanza della «connessione»? Come coltivare l’«interiorità» senza dimenticare che l’uomo oggi si sente davvero coinvolto se vive esperienze di «interattività»?
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LA SPIRITUALITÀ DEI NUOVI «BARBARI». Tecnologie della comunicazione e vita dello spirito
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