
Che cos’è la psicogenealogia?
Nel campo della ricerca psicologica è ormai assodato che ogni essere umano, venendo al mondo, riceve non soltanto il patrimonio biologico e genetico dei propri progenitori, ma anche quello psicologico: traumi, successi, fallimenti, incidenti, perfino malattie hanno talvolta la loro origine nella storia remota dei propri antenati. In tal modo, come una catena di trasmissione, si assiste a fatti non di rado sconcertanti che possono trovare una loro spiegazione risalendo, dove è possibile, agli accadimenti del passato, accedendo all’albero genealogico della famiglia. La psicogenealogia, come metodo di indagine, è un aiuto per non limitarsi a leggere tali accadimenti in una prospettiva meramente individuale, ma per inserirli nella trama più ampia della storia familiare, riconoscendo avvenimenti del passato che continuano a influire in maniera negativa sul presente, ostacolando la realizzazione dei propri progetti e desideri.
Questo approccio alla storia personale e familiare è stato messo a punto, nel corso degli anni Settanta del secolo scorso, da Anne Ancelin Schützenberger (1919-2018), fondatrice della scuola transgenerazionale. Riprendendo le ricerche di Françoise Dolto (1908-88), Jacob Levi Moreno (1889-1974), Gregory Bateson (1904-80) e Ivan Boszormenyi-Nagy (1920-2007), Anne elabora una proposta terapeutica che possa aiutare a comprendere vicende e ferite del passato. Man mano che procede in questo lavoro, ella nota, in linea con l’approccio della psicologia del profondo, l’importanza della comunicazione non verbale e della storia familiare per far luce su alcuni fenomeni disfunzionali a prima vista inspiegabili, ma che, misteriosamente, sembrano manifestare una sorta di copione del passato e che si ripetono frequentemente nel corso delle generazioni seguenti.
Alcuni aspetti peculiari
Un punto iniziale da considerare è se il bambino sia stato concepito in un contesto di amore, se sia stato desiderato e abbia vissuto una sicurezza di base, o se la sua venuta al mondo venga considerata un incidente di percorso o per rispondere a bisogni compensatori altrui. È anche importante valutare la sua posizione nel sistema familiare, rispetto a fratelli, genitori e parenti biologici, adottivi o sopraggiunti nel corso di ulteriori unioni.
Un altro aspetto importante è distinguere la trasmissione detta intergenerazionale, dove le generazioni sono note e anche gli aspetti trasmessi sono più evidenti (abilità, talenti, caratteristiche fisiche ecc.) e quella transgenerazionale, dove le generazioni sono numerose, lontane nel tempo e presentano un lascito più nascosto, proprio del vissuto psichico. La trasmissione intergenerazionale può essere stabilita grazie alla memoria di genitori e nonni, e può risalire in media fino a tre generazioni;
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