In uno dei suoi programmi televisivi, il professore cinese Zhang Weiwei (张维为) ha affermato che il Giappone si è staccato dall’Asia per unirsi al mondo occidentale, mentre ora vediamo che la Russia si stacca dall’Occidente per unirsi all’Asia[1]. Da cinese, in questo modo egli probabilmente vuole indicare soprattutto che le relazioni tra Russia e Cina sono sempre più strette. In effetti, la Cina è diventata il principale partner commerciale della Russia. Tuttavia, nonostante il loro partenariato strategico, Russia e Cina sono soltanto due Stati vicini. È molto improbabile che le relazioni si sviluppino a tal punto da dar origine a uno spazio culturale e di civiltà comune. Da una parte, infatti, la civiltà cinese è molto diversa da quella russa e, dall’altra, in Russia non esiste una diaspora cinese degna di questo nome, che sia paragonabile alla presenza cinese nel sud-est asiatico, sebbene nella parte più orientale della Russia e in Siberia l’influenza cinese non sia irrilevante.
Esiste però un altro aspetto di questa «svolta verso Oriente», di questa integrazione con l’Asia: la Russia e il mondo musulmano. E qui le cose appaiono molto diverse. Anche se sotto l’aspetto economico la Cina sta diventando il partner più importante per la Russia, sembra che ci troviamo a un punto di svolta in cui la Russia sta giungendo a una simbiosi con il mondo islamico, divenendone progressivamente parte.
Non intendiamo qui descrivere in dettaglio le relazioni tra la Russia e i singoli Paesi musulmani: con l’Iran[2], con gli Stati del Golfo, nell’Opec Plus e ora anche nei Brics[3]. Ci interessa invece indicare un orientamento generale, e soprattutto mettere in evidenza e analizzare il fattore religioso di questa svolta che dall’Occidente va verso Oriente e il sud. Ci sono diverse ragioni per questo sviluppo. Storicamente la Russia è sempre stata, in parte, se non uno Stato musulmano, almeno una società musulmana, perché nel territorio dello Stato russo hanno vissuto, almeno a partire dal XIV secolo, delle comunità islamiche. Ora questo fenomeno si sta accentuando sempre di più a causa dello sviluppo demografico e della migrazione, principalmente dall’Asia centrale. Allo stesso tempo, la società russa conservatrice e ortodossa è molto più vicina ai valori religiosi dell’islam che ai valori liberali dell’Occidente. All’inizio della sua presidenza, Putin ha cercato di integrare la Russia nell’Occidente – o almeno di stabilire strette relazioni con l’Occidente –, ma questo tentativo è andato a vuoto.
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