La guerra di Gaza si estende al Mar Rosso
Il conflitto tra Israele e Hamas si è ormai allargato al Mar Rosso. Negli ultimi tempi si è aperto un ipotetico terzo fronte di guerra, che potrebbe diventare non solo pericoloso, ma anche esplosivo per gli equilibri economici e politici della regione, perché coinvolge diversi attori statali, oltre quelli implicati nella lotta in corso, come l’Egitto, gli Usa, i Paesi del Mediterraneo e molti altri. Infatti, dall’inizio dei bombardamenti israeliani di Gaza, divenuti nel tempo sempre più massicci e micidiali e ormai estesi a tutta la Striscia, gli Houthi, un gruppo di ribelli sciiti yemeniti, hanno lanciato una serie di attacchi alle navi mercantili, per lo più occidentali, che attraversavano il Mar Rosso per raggiungere il Mediterraneo. I loro leader affermano di agire in questo modo al fine di sostenere la causa di Gaza e dei palestinesi impedendo che navi occidentali riforniscano di armi o di altro lo Stato di Israele. Sembrerebbe che essi agiscano come longa manus di Teheran nel conflitto in corso. Di fatto, secondo molti analisti, l’Iran, nemico numero uno di Israele, starebbe portando avanti la sua battaglia contro Gerusalemme non direttamente – il che in questo momento sarebbe difficile –, ma per procura, attraverso milizie sciite sparse nella ragione mediorientale, come gli Hezbollah libanesi, gli Houthi e i numerosi gruppi finanziati e addestratati in Siria e in Iraq, che nelle ultime settimane hanno indirizzato le loro azioni, lanciando droni o missili, contro installazioni statunitensi presenti nel territorio.
La situazione si è ulteriormente aggravata quando, a Natale, è stato eliminato dagli israeliani in Siria Razi Mousavi, uno dei generali delle Guardie della Rivoluzione, che era stato uno stretto collaboratore di Qassem Soleimani (assassinato dagli Usa nel 2020). Questo fatto ha scatenato la reazione dell’Iran, che ha promesso di vendicare la morte di uno dei suoi più importanti generali, alimentando così la paura di chi teme un eventuale allargamento del conflitto[1]. Per il momento sono stati i «soci» di Teheran a intervenire contro Israele, sia al confine libanese con gli hezbollah, sia sul Mar Rosso con razzi lanciati dagli Houthi. Ci sono stati però anche attacchi portati da miliziani sciiti filoiraniani in Iraq, diretti contro alcune basi statunitensi, che hanno ferito tre soldati. Questi fatti hanno preoccupato le cancellerie internazionali e messo in movimento la diplomazia, allo scopo di contenere il conflitto. Recentemente, sono stati ufficiosamente presentati, da parte
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