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Cultura e società

La musica contro il folle grido della guerra

Mary Gauthier e Michele Gazich

Claudio Zonta

17 Novembre 2018

Quaderno 4042

Michele Gazich e Mary Gauthier. Foto: michelegazich.it

ABSTRACT – Rifles & Rosary Beads e Temuto come grido, atteso come canto sono album realizzati rispettivamente da Mary Gauthier e Michele Gazich, due artisti che hanno anche condiviso lo stesso palco, percorrendo migliaia di chilometri nei tour per le strade americane.

Rifles & Rosary Beads, compo­sto insieme ai veterani della guerra in Iraq, è un album che riprende le radici della canzone folk e blues, per le tematiche civili e sociali e per lo stile musicale. Nasce dall’in­tensa collaborazione con l’associa­zione Songwriting With Soldiers, che si occupa di aiutare i veterani a combattere il disturbo da stress post-traumatico e a integrarsi nuovamente nella società e nella propria famiglia, anche attraverso la scrittura di canzoni, che diven­gono, in tal modo, una sorta di confessione psicoanalitica.

Il titolo della canzone «Rifles & Rosary Beads», che dà il titolo all’o­monimo album, è anche l’incipit della prima strofa. Sono due immagini contrastanti e contrapposte, il fucile e il rosario, che, per il significato simbolico in­terno, non possono accostarsi; tut­tavia vediamo come proprio nella guerra, che sovverte tutte le regole, questi due oggetti siano tenuti in­sieme dal soldato.

Temu­to come grido, atteso come canto, di Michele Gazich è un album di intensa uma­nità e spiritualità. Come si legge dall’introduzione contenuta nel cd: «Ho scritto que­sto album nell’ottobre del 2017. Quel mese ho vissuto, ospite del progetto Waterlines su di un’isola: San Servolo, pro­prio di fronte a Venezia. L’isola fu manicomio dal 1725 al 1978».

Gazich ha frequentato e consultato, di mattino, l’archivio dell’ex manicomio, e di pomeriggio e di notte ha scritto le canzoni. Il cantautore si concentra, in particolar modo, sulle storie dei pazienti ebrei che furono successivamente depor­tati nei campi di concentramento. Così afferma Michele Gazich: «Ho guardato i loro visi, ho riletto le loro storie nelle cartelle clini­che, nel tentativo di restituire loro qualcosa, che non sarà mai abba­stanza, e di ridare loro la parola. La loro storia non è conosciuta: la mia missione è farla conoscere».

Il filo rosso che unisce i due album non è solo il dramma del male, ma soprattutto quell’atto di amore artistico che permette, attraverso la narrazione di storie, di riflettere sulla necessità di uscire dalle logiche della violenza, percorrendo sentieri di memoria e misericordia.

***

MUSIC AGAINST THE MAD CRY OF THE WAR. Mary Gauthier and Michele Gazich

Rifles & Rosary Beads and Temuto come grido, atteso come canto are albums made respectively by Mary Gauthier and Michele Gazich, two artists who shared the same stage, traveling thousands of miles on tours throughout America. The devastating effects of the war in Iraq in the American veterans’ psyche and the murderous madness which has spread to patients of Jewish origin in the psychiatric hospital of San Servolo during the Second World War are the respective themes of these two albums. The thread that unites them is not only the drama of evil, but above all that act of artistic love which allows, through storytelling, to reflect on the need to get out of the logic of violence, following paths of memory and mercy.

Non è disponibile la versione digitale di questo articolo, è possibile leggerlo solo nella versione cartacea o e-book


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La musica contro il folle grido della guerra

Claudio Zonta

Scrittore de La Civiltà Cattolica.


17 Novembre 2018

Quaderno 4042

  • pag. 398 - 405
  • Anno 2018
  • Volume IV

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Guerra Musica

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